Azul Fellawen, “benvenuto nel mio cuore” in lingua berbera o amazigh, è il primo album del cantautore romagnolo Andrea Pari, alias Marnàin. Questo disco riunisce le esperienze di viaggio, letterarie e musicali da lui maturate attraverso canzoni che affrontano il concetto di libertà indossando abiti diversi come la milonga, la rumba, il R & B, il candombe e la chanson francese. Nell'album compaiono personaggi romanzeschi come Horacio Oliveira e La Maga della Rayuela di Julio Cortázar assieme alle figure indelebili dell'Antología di Spoon River di Edgar Lee Masters che ispiraron i brani deandreiani di Non al denaro, non all'amore, nè al cielo, per la prima volta tradotti e interpretati in spagnolo. Buenos Aires, Parigi, il deserto del Marocco, Stati Uniti, Spagna ma soprattutto la nativa Romagna che ispira e seduce con i suoi echi felliniani e i suoi eroi come il poeta postino Alberto Andreucci, il grande reggitore azdór della poesia romagnola Aldo Spallicci e il Caron birocciaio Denasio, dantesco trasportatore di destini di cemento in quel luogo alla foce del Rubicone anticamente conosciuto come Due Bocche e ora Gatteo Mare. Azul Fellawen, il saluto che si scambiano i popoli berberi, è un disco in movimento così como lo è il concerto di Marnàin, una pangea irrequieta che fermenta di epica nostrana e fughe letterarie, un cuore famelico di voli e radici che pulsano di libertà.
Bio Marnàin
Andrea Pari (Rimini, 1983) è un professore di lingue e letterature straniere, cantautore e promotore culturale. Realizza i suoi studi accademici all’Università di Bologna specializzandosi in letterature ispano e anglo-americane. Nel 2006 presenta la tesi “The Long Good-Bye: variazioni sul tema” sul romanzo culto del genere hard-boiled statunitense di Raymond Chandler. In seguito a un periodo di ricerche tra Buenos Aires, Madrid e Barcellona, nel 2010 consegue la laurea specialistica in Letterature Comparate e Culture Postcoloniali con la tesi “Rayuela, opera-mondo tra Europa e America” sul capolavoro letterario dello scrittore argentino Julio Cortázar. Nel 2012 dà vita al progetto storico-antropologico “La tribu de’ falàsch” sulla persistenza della memoria collettiva nel paese nativo di Gatteo Mare e realizza a partire dalle testimonianze raccolte uno spettacolo omonimo con poesie e canzoni originali in lingua romagnola. In Italia collabora come consulente e promotore culturale con diverse Ong (Una Goccia per il Mondo, Auser) e agenzie di spettacoli (Rainbow Agency, Fun4all) nell’ideazione e organizzazione di eventi musicali. Dal 2013 vive a Valenzia ove dirige il progetto socio-educativo Abreitalia col quale promuove la cultura italiana attraverso concerti, cineforum, laboratori di scrittura creativa e corsi di lingua con metodi didattici alternativi. Nel 2014 debutta con lo spettacolo musicale “Una Gota de Esplendor”, omaggio a Fabrizio De André in spagnolo con traduzioni e interpretazioni originali dei classici del grande cantautore genovese eseguiti con la partecipazione di musicisti della scena valenziana. A Valenzia collabora con le associazioni Jarit e Sariri nella realizzazione di attività interculturali con progetti educativi e di sviluppo comunitario per il quartiere multietnico di Russafa. È coorganizzatore del Carnaval Russafa Cultura Viva per il quale coordina nel 2014 la prima edizione della mostra di installazioni artistiche nei balconi “A Les Balconades". Nel 2015 per la stessa manifestazione è ideatore e direttore artistico del festival “Balconcerts. Acústics als balcons de Russafa” e della mostra storico-fotografica “Un sueño de libertad. Historia del Carnaval en Valencia” presentata al Museo di Etnologia di Valencia. Nello stesso anno promuove la campagna di mediazione “Fem Comunitat, Fem Finca, Fem Barri” (Facciamo Comunità, Facciamo Condominio, Facciamo Quartiere) per la promozione del dialogo e della partecipazione sociale nel quartiere di Russafa attraverso iniziative artistiche interculturali. Nel 2015 torna in Italia per pubblicare il suo primo album di inediti in spagnolo e italiano dal titolo "Azul Fellawen" ("benvenuto nel mio cuore" in lingua berbera).