Sky Flesh rappresenta un’estensione naturale di un approccio alla composizione caratterizzato da una forte consapevolezza teorica e narrativa, così come ci ha abituati Barbieri. Ne è testimonianza il trittico iniziale voXCS60x, The Shapes We Buried e Blue To Blue che fa da dichiarazione d’intenti di una narrazione sonora maestosa e impressionista.
Stasi e movimento si alternano in un gioco decisamente serio. In Glider le note vengono quasi inacidite, dipingendo un’atmosfera cupa; Harmonices Infinity, invece, fa tornare degli spiragli di luce e una metaforica speranza, discorso che infatti viene proseguito nella successiva Commas Light. Cut Off Horizon funge da ponte per l’ultima parte del disco: Làsciati è il brano che libera le energie fino a quel momento sospese, una commistione emotiva di quanto raccontato. Il finale, Equal To No Weight At All, sembra chiudere in modo speculare tornando ad una stasi iniziale, dissolvendo il tutto in nuvole elettriche.Ne risultano stupore ed emozioni decise capaci di toccare sfere profonde, un equilibrato susseguirsi d’astrazioni e strutture labirintiche che si legano a una non lineare concezione del tempo, a uno slancio cosmico, ad un limite tendente l’infinito. Un tempo oltre l’umano dunque, ma che non si nega a una rappresentazione anche poetica.