KEVIN DRUMM / MARTIN TÉTREAULT Particles And Smears Fonti attendibili ci assicurano che questo sara l'anno di Kevin Drumm (relativamente al materiale sfornato e non alla presenza nelle classifiche naturalmente) e visto l'andazzo di questi primi mesi, e proprio il caso di crederci. D'altra parte il chitarrista americano mostra un ventaglio di interessi talmente vasto - che ha fruttato nel giro di pochi giorni un primo disco in solitudine, un tour con il trombettista tedesco Axel Dörner e questo secondo CD in compagnia del noto manipolatore di giradischi canadese - da poter dribblare le secche della monotonia. Chitarra e giradischi, l'occasione è ghiotta e i due la sfruttano nel migliore dei modi tanto che riesce difficile discernere da quale parte sta il manipolatore, ammesso che ciò abbia importanza dato che l'uso che Drumm fa della chitarra è manipolazione bella e buona (mescolanza, impasto, preparazione, falsificazione, raggiro, trappola... vedi un po' quante cose il termine significa e prendi ciò che più ti aggrada). Vista predusa la strada del confronto manipolatore / stnumentista e quindi il caso di cercare un'altra chiave per entrare nell'abitacolo dei due e tale chiave è quella dell'improvvisazione creativa sui suoni e sulla destrutturazione delle fonti predestinate a produrli. In tale ottica il disco appare pienamente riuscito, con l'interazione fra i due che funziona a meraviglia e da vita a frammenti di suadente poesia. Forse, nella quasi un'ora di durata del CD, manca la dovuta varietà di situazioni e non ci sono sprint tali da farci alzare sulla sedia e poi, soprattutto, in questo settore sono state prodotte opere più significative per poter gridare al miracolo, cosa che avevamo sperato di fare al momento in cui si insinuò nei nostri pensieri l'attesa per questa stimolante collaborazione a quattro mani.