MAX STEINER "Casablanca" Arrestate i soliti sospetti. Li conoscono tutti. Sono quelli della Rhino. Mesi fa hanno pubblicato per la prima volta la colonna sonora di Casablanca. Già mitico di suo, il film non si è smentito nemmeno quando è diventato disco. Basterebbe il fatto che è diventato disco "appena" 55 anni dopo la sua uscita in sala. La storia l'abbiamo già raccontata nell'ottobre scorso. Una storia tutta sbagliata iniziata il 5 gennaio del '42, quando la Warner annunciò all'Hollywood Reporter che il film, su cui nessuno avrebbe comunque scommesso un dollaro, sarebbe stato sicuramente interpretato da Ann Sheridan, Ronald Reagan e Dennis Morgan. Casablanca aveva bisogno di colori. E non potendoli ottenere con l'immagine (i soldi bastavano a malapena per il b/n) fu chiesto a Max Steiner di aggiungerli mediante la musica. Ad un certo punto, dal passato di Broadway, apparve As Time Goes By. La canzone faceva parte di Everybodi's Welcome, spettacolo messo in scena nel '31. Era stata scritta da Herman Hupfeld ed in scena la cantò Frances Williams. All'inizio Steiner era contrario alla sua utilizzazione. Voleva scrivere lui una melodia per Rick e Ilsa (anche perché in un periodo di vacche magre come quello ciò avrebbe significato parecchie "royalties" in più). Inoltre, per inserirla, si sarebbero dovute rigirare alcune scene e Ingrid Bergman si era già tagliata i capelli per recitare in Per Chi Suona La Campana. Ma a Steiner («... non era convinto che la canzone avrebbe funzionato in versione orchestrale», disse allora il suo arrangiatore Hugo Friedhofer), fu lo stesso ordinato di usare As Time Goes By. Nella sua globalità, la musica di Casablanca fu il "colore" che mancava alla pellicola e che la pellicola non doveva e non poteva avere. Le orchestrazioni dei brani risentirono del clima meticcio dovuto alla combinazione di inni nazionali francesi e tedeschi e atmosfere marocchine. Solo all'ultimo venne scartata l'ipotesi di usare Horst Wessel, la canzone ufficiale del partito nazista. M. K. Jerome e Jack Scholl scrissero Knok On Wood (in questo disco in doppia versione) e Dat's What Noah Done (che invece era rimasta nascosta fino ad oggi). Steiner riuscì a tenere a bada il tutto. Fu il suo maggior merito. Nessuno sapeva ancora dove Casablanca sarebbe arrivato. E molti erano certi che non sarebbe arrivato da nessuna parte. Onestamente, però, nell'agosto del 43, lo stesso Steiner riconobbe che «quella dannata canzone aveva effettivamente qualcosa dentro». Aveva la storia del cinema tra le righe del suo pentagramma.