Thrash 'n' roll, termine azzeccatissimo per descrivere il sound di questa band trentina assieme dal 2007 che prende il nome da una mitragliatrice creata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale e dalla route 66. Non appena spinto play mi sembra di ascoltare una fusione tra Pantera e Motley Crue (quelli di Dr Feelgood e dell'album omonimo), proseguendo emerge anche un'insistente influenza Rammstein che li accompagna per tutto l'album soprattutto nella componente ritmica. “In the house of liv” gli album degli anni d'oro del thrash, sempre, però, ammorbidito con una buona dose di hard rock e street metal (stile Skid Row, Faster Pussycat), la produzione di Mauro Andreolli conferisce al lavoro pulizia e pesantezza grazie a chitarre saturate all'inverosimile e una sezione ritmica resa molto presente. La voce in generale ricorda Hetfield, mentre nelle intrepretazioni più heavy richiama Anselmo e John Corabi. Ho notato, girovagando per la rete, che la copertina è stata apertamente criticata, ciò nonostante credo che richiami a pieno l'atmosfera sleazy che da sempre accompagna l'hard rock e il glam rock, e seppur rimanendo abbastanza clichè, come potrete notare dalla riproduzione qui sopra, non mi sento di biasimare la scelta come altri hanno fatto. In tutto e per tutto un buon lavoro che fa presagire un futuro interessante per la band. www.mg66.net www.reverbnation.com/mg66 www.myspace.com/mg66net info@mg66.net