La giovanissima Mica Levi in arte Micachu arriva in Italia con la sua band The Shapes, formata da Raisa Khan alle tastiere e Marc Pell alla batteria, per presentare il bellissimo album di debutto Jewellery pubblicato da Rough Trade Records nella scorsa primavera e osannato da stampa e pubblico. Levi è nata a Surrey in Inghilterra da una coppia di musicisti, ha iniziato a scrivere e a suonare all’età di 4 anni; ha studiato violino, viola, e composizione alla Purcell School prima di trasferirsi al Guildhall School of Music and Drama per studiare composizione. Prima di fondare la sua attuale band, Levi si è esibita come Dj e MC in giro per la Gran Bretagna e ha realizzato un mixtape intitolato Filthy Friends, in cui si è avvalsa della collaborazione di amici e musicisti di diversa provenienza artistica, tra cui MCs Man Like Me & Ghostpoet, il cantante Jack Peñate, la jazz band Troyka,il gruppo pop londinese Golden Silvers, e i produttori Kwes and Toddla T. Dopo queste esperienze Levi dà vita al suo attuale progetto: Micachu and The Shapes. Dopo i due singoli di debutto Lone Ranger e Golden Phone pubblicati nel 2008 per la Accidental Records, etichetta del genio dell’elettronica Matthew Herbert, Micachu firma per la Rough Trade e realizza l’album di debutto Jewellery prodotto da MATTHEW HERBERT. L’album riscuote critiche entuasiastiche da parte della stampa specializzata di tutto il mondo. Levi descrive la sua musica con il termine POP, eppure si tratta di un pop senza molti degli elementi che definiscono generalmente questo genere, ovvero liriche comprensibili e ritornelli. Più corretto forse parlare di un pop molto sperimentale e aperto, che si fonda su una originalissima ricerca sonora e stilistica capace di trascinare il genere in territori inesplorati e inaspettati. Proprio queste caratteristiche le hanno fatto meritare una fan d’eccezione: Bjork - che in più di un’occasione ha lodato il lavoro svolto da Levi. Caratteristica peculiare della musica di Micachu è anche l’utilizzo di strumenti poco ortodossi che la ventenne inglese costruisce da sola con i materiali più improbabili e l’utilizzo di una moltitudine di oggetti di uso comune come aspirapolvere, bottiglie rotte che la aiutano ad ottenere il suo unico e originale suono. www.myspace.com/micayomusic