MICHAEL RIESSLER Ogni musicista intelligente, oggi, cerca di non farsi intrappolare fra le barriere dei generi, di muoversi liberamente nella musica ed il clarinettista-sassofonista Michael Riessler non fa certo eccezione. Nato nel 1957 a Ulm, Riessler inizia la carriera facendosi un'alta reputazione nel campo della musica contemporanea, collaborando con Mauricio Kagel, Vinko Globokar, John Cage, Steve Reich, Karlheinz Stockhausen. Ma al tempo stesso si esibisce sia come solista, sia al fianco di personalità quali David Byrne, Carla Bley, Michael Gibbs. Nel 1988 è in tournée in Africa Centrale e Occidentale, con la Kölner Saxophone Mafia. L'approccio al jazz e alla musica improvvisata avviene a Parigi, nel 1978, con l'ensemble Musique Vivant. Là, Riessler stringe rapporti col chitarrista Claude Barthelemy, all'epoca direttore dell'Orchestre National de Jazz. Riessler fa parte dell'organico dell'ONJ per due anni. A partire dal 1991, allestisce progetti a proprio nome, spesso utilizzando musicisti francesi, quali Valentin Clastrier, Michel Godard, Jean-Louis Matinier e Renaud Garcia-Fons. Un ambiente che si è del tutto affrancato dalla soggezione ai modelli americani, e che al contrario ama esplorare i confini fra i generi, incorporando spesso elementi dalle musiche etniche europee. Riessler arricchisce questa tavolozza di un proprio contributo, inserendovi influenze medioevali, orientali e mediterranee ben riconoscibili. L'esito più esplicito di quest'indirizzo di ricerca è costituito dal trio con Valentin Clastrier e Carlo Rizzo ("Palude", 1994), che negli ultimi anni ha riscosso grandi consensi in tutta Europa. Questi suoi sforzi tesi a conciliare composizioni strutturate e invenzione spontanea sono premiati nel 1992, con l'assegnazione del SWF Jazz Award. Nello stesso anno riceve il premio German Record Review per il disco "Heloise", opera commissionata dalle Donaueschinger Musiktage. La sua discografia è completata da "Les dances des buffons", "Le Bucher des silences" (ambedue 1991), "Momentum Mobile" (1993), "Honig und asche" (1998).