“Luminol” strega e ammalia con un sound minimale ed emotivamente carico, la voce spesso effettata, testi scarni, chitarre , batteria e tastiere che creano atmosfere a volte riflessive (“God Is A Cop”) altre aggressive (“Enemy”, “2020”, “Promise Ring”) con piccoli muri di suono che nascondono momenti di pura melodia, rabbia e dedizione, solitudine e desiderio che emergono tra le onde di “Colorado”, con la dolcezza di “Christina’s World” a completare il quadro. Midwife ha il dono della sintesi, non le serve molto per emozionare ed emozionarsi in un disco che cresce ascolto dopo ascolto.