MILEMARKER Anaesthetic (Jade Tree/Goodfellas) Molto buono. E così ci leviamo subito dalle scatole il giudizio e voi già sapete quello che sarà il finale (ovvero la valutazione) del film (ovvero della recensione). Non ho, purtroppo, mai avuto occasione di sentire quanto prodotto in passato dal gruppo e vedrò (non appena possibile) di porvi rimedio, ma per intanto concentriamoci su ‘Anaesthetic’. Il disco si apre in modo assolutamente perfetto; infatti ‘Shrink To Fit’ ci regala ritmiche metronomiche, suoni tra il post punk e l’emo core e un appeal retro-futuristico, insomma tutto quello che serve per far appassionare sin da subito l’ascoltatore che nel rock cerca qualcosa di diverso (diciamo “thinking forward”) pur mantenendo saldi legami con la tradizione. E se è vero che tale tendenza viene ribadita e rafforzata in altri convincenti episodi come ‘A Quick Trip To The Clinic’ e ‘Ant Architect’, occorre però evidenziare come i Milemarker sappiano anche svincolarsi dal legame che in parte li unisce ai Trans Am di ‘Futureworld’ o agli ultimi Brainiac. La prova della volontà di spingersi definitivamente oltre l’abbiamo con ‘Food For Worms’, ‘Lost The Thoughts But Kept The Skin’ e ‘The Installment Plan’, dove non è fuori luogo parlare di art rock teatrale in chiave indie noise progressive. Un sound che tra dissonanze wave, synth e melodie intricate ha davvero tutte le carte in regola per mietere parecchie vittime. Per me rappresentano una inaspettata sorpresa. Ribadisco: lavoro eccellente!