MONOVOX "Bianco Shock" Una volta si chiamavano Hogan, come un noto marchio di scarpe per il tempo libero, poi hanno deciso di cambiar nome, quando in qualche modo è cambiata la musica. Ora come Monovox licenziano l'album "Bianco Shock" che è stato anticipato di qualche settimana dal singolo "Vibrafoniche". Il gruppo in questione è nato a Londra circa tre anni fa, durante una vacanza studio. Il cantante Andre, grande appassionato di musica inglese, si occupa delle melodie e dei testi, Mastro, tastierista e programmatore, porta con sé un buon bagaglio da esperto deejay. Cristiano suona la chitarra e dà un carattere peculiare al suono della band, Ivee e Mattia si occupano della ritmica. Tutti insieme mettono in movimento la musica e mandano all'indirizzo del pop qualche interferenza sonora. Per essere un gruppo che alle spalle ha pochi anni di attività, i Monovox hanno una coesione sonora e una lucidità davvero sorprendenti. Le canzoni di "Bianco Shock" arrivano sempre al punto. Viaggiano sulla lunghezza d'onda del pop a viraggio elettronico, ma stanno in buon equilibrio tra suono e tecnologia, melodia e ruvidezza. In questo "Peter Pop" e "Supercoma" sono emblematici degli estremi toccati: il primo brano è una cantilena pop stralunata, il secondo un vero e proprio incubo sonoro. "Luna cool" racconta di un astronauta ostaggio del suo computer, "Stazioni digitali" entra nel cuore di un videogioco sino a confondere realtà e virtualità, "Interferenze" denuncia la spersonalizzazione prodotta da Internet e dalla presunta vicinanza virtuale che in fondo impedisce una vera comunicazione. I temi sono tutti incentrati sul tempo d'oggi, quasi a individuare in questo e nelle sue contraddizioni una sorta di filo conduttore. La musica mette Monovox sulla strada pop-rock battuta (nella diversità d'idee e d'intenti) da gruppi come Bluvertigo o La Sintesi.