NANCY ELIZABETH Wrought Iron “Il ferro battuto (wrought iron) si ottiene scaldando e lavorando il materiale grezzo con un martello”, dice Nancy Elizabeth a proposito dell’origine del titolo del suo secondo album. “Questo antico processo toglie le impurità dal metallo, lo rende più resistente, ed è stato spesso usato per creare oggetti bellissimi. Mi piace l’analogia con l’avversità e l’esperienza come elementi che forgiano, e il forte e puro ferro battuto come risultato finale.” Come il vero ferro battuto, questo è un disco di quelli che ormai non si sentono più. In contrasto con i ricchi ricami del suo album di debutto, Battle and Victory (2007), Nancy si è questa volta ispirata al silenzio ed alla solitudine per dare vita a nuove, avvincenti ed avvolgenti canzoni. Voltando la schiena all’arpa, fulcro strumentale del suo precedente lavoro, queste bellissime e sommesse composizioni si servono di una rinnovata tavolozza musicale, sviluppata attorno al suo strumento principe, il pianoforte, e alla sua voce, e che include chitarra, glockenspiel, vibrafono e un Dulcitone vecchio di cent’anni. Nancy si è guadagnata una reputazione di tutto rispetto nei quattro anni seguiti alla pubblicazione del suo EP di debutto The Wheel Turning King. Ha suonato in tutta Europa e in Messico, ha partecipato all’ultimo lavoro di James Yorkston When the Haar Rolls In e ad un album di canzoni folk tradizionali (di prossima pubblicazione) come parte di The Big Eye Family Players. Recentemente ha poi collaborato con il musicista giapponese Susumu Yokota nel suo album Mother e contribuito all’album tributo per Lal Waterson Migrating Bird. Quando si è messa a scrivere per il suo nuovo lavoro, però, Nancy si è allontanata dalla vita urbana, trascorrendo un periodo nelle Isole Faroe (luogo di nascita della nonna) e poi nella Spagna rurale, prima di spostarsi a registrare l’album in un angolo remoto del Galles. Gli spazi aperti ed estesi hanno ispirato un approccio particolare per gli arrangiamenti. “Ho scritto molte canzoni nell’Aragona, in una casa senza elettricità che mi ha permesso di entrare veramente in contatto con il silenzio e di ascoltare le conversazioni in un modo del tutto musicale, facendo attenzione al ritmo delle parole.” Nancy ha lavorato ad alcune delle canzoni in Spagna, su un pianoforte trovato all’interno di una scuola di musica abbandonata. “Quando sono tornata un mese dopo, ho scoperto che la scuola era stata demolita. Sono stata fortunata che non siano arrivati coi bulldozer proprio mentre mi intrufolavo dentro per suonare il piano!” www.nancyelizabeth.co.uk www.myspace.com/nancyelizabethcunliffe