atas Loves You. Natas come Satan al contrario. Precisiamo – la band non ha un particolare gusto per le storie diaboliche, ma piuttosto un debole per i giochi di parole ed il pop. Per essere ancora più convincente, ha anche inventato tutta una storia per spiegare il proprio nome, e lo motiva come un tributo allo skater Natas Kaupas, o alla passione per il budino spagnolo chiamato appunto natas... “Abbiamo deciso il nome quando abbiamo iniziato la band senza pensarci troppo o avere particolari idee di carriera nelle nostre teste”, spiega il bassista Virgile. “Quando le cose vanno male, non possiamo fare a meno di vederla come una maledizione!” Alcuni tuttavia la vedrebbero meglio come una benedizione. Appena dopo essersi trasferiti a Parigi, Natas Loves You hanno infatti suonato ad un concerto tutto esaurito al Maroquinerie (un piccolo locale nell'area più alla moda della capitale francese) per una consolidata fan base. Ma torniamo un attimo indietro. Agli inizi del 2010, un gruppo di compagni di scuola cresciuto tra hip hop e rock psichedelico stava per fare il suo ingresso nell'esclusivo mondo del pop. Venivano dalla Francia, dalla Spagna, dalla Finlandia e dall'America, ed in comune avevano la lingua inglese. Quando non erano insieme nella loro scuola in Lussemburgo, dove le loro famiglie si erano stabilite al momento, suonavano in alcune band locali, e presto avrebbero iniziato la loro. Natas Loves You erano dunque Alain Schuman (voce), Virgile Arndt (seconda voce/basso), Pierre-Hadrien Trigano (seconda voce/tastiere) e Joonas Jaatinen (batteria). I loro modelli erano eclettici, cosmopoliti e di mentalità aperta come loro, collocandosi tra Curtis Mayfield, Metronomy, Zombies, A Tribe Called Quest ed Astrud and João Gilberto. Credevano nel mantenere viva la ricerca di qualcosa di eccitante, che poteva provenire dalle contagiose sonorità degli anni '60 così come dalle sperimentazioni della musica elettronica. Il loro primo EP ha conquistato subito la prima posizione in classifica in Lussemburgo. Dovevano decidere tra Scandinavia e Stati Uniti, ma Parigi li stava aspettando. “E' qui che tutti i pezzi del puzzle sono andati al loro posto”, ricorda Pierre-Hadrien. Prima di tutto, a loro si è unito l'attuale chitarrista Joachim Masson, l'unico vero parigino della band! Alain, che sarebbe dovuto andare a scuola a Londra, ha deciso invece di trasferirsi a Parigi: “scrivere per la band era l'unica cosa che avesse un senso per me, ovunque io fossi”. Il secondo EP “Paintings” li avrebbe confermati come una band unica, non ossessionata dall'idea di essere famosa ma di suonare quanto più possibile – giocando con i suoni, le parole ed esibendosi su qualsiasi palco pop di qualità. “La nostra musica è come una poesia portata in scena da punk che vogliono suonare musica disco”, riassume Pierre-Hadrien. La storia del primo album “The 8th Continent” è quella di un moderno Ulisse alla ricerca di umanità in un mondo senza speranza. L'uomo, in costante corsa, continua a cercarla. Questo viaggio di iniziazione deve fare i conti con il trascorrere del tempo, con la morte sempre in agguato e soprattutto con gli effetti benefici dell'amore. L'album è un riassunto degli ultimi tre anni di vita della band. Virgile lo definisce “un traguardo emozionale e psicologico”. L'album è stato prodotto dal newyorchese Chris Zane (Passion Pit, Delorean, Holy Ghost…). Tra la band ed il produttore, tra i migliori della scena alternativa americana, è stato amore a prima vista. Come racconta lui stesso, “Natas Loves You suonano come se i musicisti neri avessero scelto di suonare come gli Air.” Il risultato è un disco che mescola alla perfezione pop elettronico e rock psichedelico, con una grande enfasi sulle voci e sui ritmi. È qui che l'elettro-pop di “Go Or Linger”, così come l'inneggiante “Got To Belong” e la solare hit disco-pop “Skip Stones”, sono contenuti. Natas Loves You guardano senza ombra di dubbio avanti, senza tuttavia voler invecchiare. Vogliono far ballare i loro fan mentre stimolano le loro emozioni. Vogliono farli scatenare a ritmo di rock. La band, che può essere allo stesso modo selvaggia sui palchi e saggia come i capi indiani, non può fare altro che farsi amare. E così faremo. https://www.facebook.com/Nataslovesyoumusic/timeline https://soundcloud.com/natas-loves-you http://nataslovesyou.com/#openModal