A tre anni di distanza dall’ep di esordio, i Nausea tornano con una nuova breve autoproduzione, di nuovo sulla scia di uno stoner – rock grungettone a metà strada tra Jesus Lizard, Melvins e Alice In Chains e testi che ricordano le invettive dissonanti e scorrette dei Nirvana più violenti, con vaghi sentori noise e psichedelici. Un disco di cinque tracce caustico e a tutta velocità, aperto da Defecatio Isterica (i nostri sembrano evidentemente attratti da tutto ciò che di maleodorante e ripugnante c’è nel mondo…), indiavolata cavalcata gravida di distorsioni graffianti. Rettiloscopia segue in scia, ma forse si appiattisce un po’ in cerca della melodia anziché assecondare la voglia di corrosiva acidità iniziale. Uso e Abuso si nutre di frequenti cambi di ritmo e lancia anatemi scorretti verso i preti e la loro casta senza disdegnare mugolii noiseggianti e assoli da film horror. Dura poco più di due minuti la strumentale Malleus Malaficarum, sferzante e tagliente anche senza l’uso della parola. Distorsioni più lisergiche ci accolgono invece nella traccia di chiusura Pronto – Saurus (il prontosauro è una delle creature di fantasia delineate da Stefano Bennii nel suo libro “Stranalandia”, dal quale è anche tratto il disegno che campeggia sulla copertina del disco), ma presto una batteria granitica e un muro sonoro senza crepe si abbattono sull’orecchio, come un fiume di detriti variegati ma dolorosi, fino ad assottigliarsi progressivamente nel finale. Filippo Maccari CHITARRA VOCE Daniele D'Andrea BATTERIA VOCE Simone Nardi BASSO www.myspace.com/nausea17