Dopo la ristampa del 2011 dei loro due precedenti album è arrivato finalmente il momento della pubblicazione del nuovo lavoro per gli italici Necromass. “Calix. Utero. Babalon” è il nome della creatura del XXI secolo dei fiorentini e fa seguito a “Abyss Calls Life”, ultimo full-length rilasciato nell'ormai lontanissimo 1996. Dopo lo scioglimento nel 1998 e l'annuncio della reunion dopo ben undici anni, l'ultimo prodotto rappresenta il ritorno ufficiale per la black metal band, un lavoro che non può non suscitare una certa dose di curiosità. La formazione è per tre quarti la stessa dei tempi passati, ai veterani Ain Soph Aour, Nachzehrer Mara e JC Chaos si aggiunge Charun alla batteria in sostituzione di Black Wizard. Nonostante la fedeltà dei suoi membri, il suono di “Calix. Utero. Babalon” subisce qualche cambiamento rispetto alle uscite degli anni '90. Il disco perde buona parte di quelle atmosfere occulte ed esoteriche che avevano caratterizzato i suoi predecessori e che hanno permesso ai Necromass di affermarsi nell'underground estremo del nostro paese. L'uscita salva pochi degli elementi storici annegandoli in un contesto più diretto e immediato; meno 'cupo' in un certo senso, ma comunque di sostanza. La funzione di creare il giusto clima è affidata soprattutto alle diverse tracce strumentali presenti, come l'opener “Calix Utero Babalon” o “Beyond the Veil of Shame and Glory”. Non sono certo questi i brani che colpiscono, hanno la funzione di preparare il terreno alle tracce successive o fungono solo da intermezzo, nulla di più. I brani 'veri' risultano comunque di livello; “Scarlet Void of Lust”, “The Bornless One”, “Ad Luciferis Vim”, tutti ottimi pezzi che rendono evidenti i cambiamenti introdotti dai quattro. Una musica decisamente intrisa di Gothenburg sound, che appare come la nuova linea guida seguita dai Necromass. Riff di chitarra melodici e assoli s'intrecciano con passaggi veloci e trascinanti, la batteria di Charun detta i ritmi e crea, assieme agli altri strumenti, una struttura dalle trame complesse. “Calix. Utero. Babalon” segna il ritorno dei Necromass con un'energica virata verso il death/black melodico. Nell'ultima release non troveremo più quel black metal primitivo con venature doom/death capace di mostrarsi come un occulto rituale dagli effetti ipnotici; non ci sarà nulla come “A Serpent is Screaming in the Abyss” (dal precedente “Abyss Calls Life”) per intenderci. Sebbene questo abbia certamente fatto perdere alla band originalità, il rinnovamento evidenzia la volontà di provare a fare qualcosa di nuovo, non fossilizzarsi sul passato o vivere sui suoi allori: è la prova che il gruppo è realmente tornato attivo. Alla fine non c'è proprio nulla d'innovativo in un disco come “Calix. Utero. Babalon” che esce nel 2013, tuttavia si dimostra valido, si ascolta tutto d'un fiato anche più volte con piacere, un album in grado di marcare positivamente il secondo debutto in società dei Necromass. www.necromass.it NECROMASS OFFICIAL Fb page www.facebook.com/necromass