Nemmeno una squadra composta dai più grandi scrittori al mondo di fiabe avrebbe potuto inventarsi un personaggio come la cantante folk pop groenlandese Nive Nielsen. Nel suo caso le informazioni contenute nella “biografia ad uso stampa” vanno al di là della più fervida immaginazione.
Qualche fatto dalle sue note biografiche: la sua primissima esibizione in pubblico è stata sulla televisione nazionale in onore (e alla presenza) della regina di Danimarca; ha recitato al fianco di Colin Farrell nella produzione cinematografica hollywoodiana The New World; Nive è una inuit (o meglio, inuk), ovvero una nativa groenlandese. Inoltre, dove lei vive, in estate, c’è luce perenne, giorno e notte.
Ancora: Nive suona un piccolo ukulele rosso in una band denominata Deer Children (Cuccioli di Renna) da lei fondata e guidata assieme al suo boyfriend, il polistrumentista “Cowboy” Jan De Vroede. Scrive canzoni che parlano di amore, di renne e del dimenticarsi di preparare il caffè. Negli Stati Uniti ha vinto un IMA (Independent Music Award), ha lavorato con Howe Gelb e John Parish (entrambi presenti nell’album) e con molti altri amici tra cui le nuove stelle della scena indie The Black Keys e Wolf Parade. Ed è tutto vero!
Ciò che risulta ancor più sorprendente è che a queste note biografiche si affianca una straordinaria abilità nel raccontare storie o soltanto lasciarle intuire con il calore della sua esile e versatile voce. A tratti ricorda una consumata chanteuse, mentre in altri momenti la sua voce assume i toni di un delicato sussurro infantile alle prese con storie improbabili e sognanti, difficili da collocare in una precisa dimensione spazio-temporale. Siano esse canticchiabili melodie folk interpretate con piglio jazzato o ballate western permeate da un’aura fiabesca, queste canzoni rimangono ben impresse nella mente e non soltanto perchè scritte e interpretate dall’unica artista inuit groenlandese di cui siamo a conoscenza.
Registrato in varie location sparse per tutto il pianeta con l’aiuto di molti amici ed estimatori, dal punto di vista lirico e musicale il nuovo album di Nive & The Deer Children “Feet First” rappresenta un ulteriore significativo passo in avanti rispetto all’acclamatissimo esordio “Nive Sings!” (Glitterhouse, 2012).
Dice Nive:
“I thought it was an amazing experience to travel while making this record. I feel that if you constantly change your surroundings and not get stuck in one place you will constantly change your perception and not get stuck with just one idea. I just wanted these songs to grow with me on my travels and they did just that. The first track on the album Still the Same for example would have never had that cumbia rhythm at the end without going to southern Arizona and playing withHowe Gelb and his Tucson crew in the comfort of their own homes. Also, the same goes for songs like Tulugaq, track four. I wrote that song along with a set of twelve year old twin girls from a foster care far up north in Uummannaq, Greenland. It was the very last song recorded for the album and would have never happened if I recorded this album traditionally in one place.”