Il quintetto Noizland propone un repertorio di brani originali, cercando di creare continui cortocircuiti armonico-ritmici causati dallo stridente contrasto tra gli strumenti acustici e l’elettronica. L’avanguardia, il jazz mitteleuropeo, la tradizione klezmer e la ripetitività dei carillon sono alcuni degli elementi di Noizland. Ma non si pensi alla produzione di rumori non sense: spesso l’avanguardia è considerata come una forma di sperimentazione fine a se stessa, esageratamente intellettuale. A Noizland, invece, la melodia resta centrale, perché Noizland (inteso come somma giocosa dell’unione di noise “rumore”, nella trascrizione della pronuncia secondo l’uso della lingua slang, e land, “terra”) è una terra in cui i cinque giovani interpreti vivono con serietà e grande senso melodico la loro ricerca. Il quintetto, che ha appena pubblicato un primo CD, co-produzione fra il Festival “Ai confini tra Sardegna e jazz” di Sant’Anna Arresi e il Festival di Vignola, con l’etichetta Nubop, accoglierà come “artista-ospite” il trombettista americano Lewis Barnes, già della leggendaria orchestra di William Parker.