La vocalist londinese Norma Winstone apparve sulla scena musicale alla fine degli anni Sessanta, supportando al Ronnie Scott's Club il gruppo di Roland Kirk. Influenzata da Ella Fitzgerald e Carmen McRae, iniziò la carriera cantando standard di jazz, e in seguito; coinvolta nel movimento di avanguardia, spostò la sua vocalità verso orizzonti più rarefatti e più consoni alla propria personalità musicale. Esplorando l'uso della voce in modo strumentale, sviluppò quindi un proprio approccio all'improvvisazione vocale senza l'uso di parole. Mettendo a frutto trent'anni di collaborazioni con i migliori musicisti di scuola britannica e della più ampia scena europea, come John Surman, Mike Westbrook, Michael Garrick, Mike Gibbs, Eberhard Weber, Tony Coe, nonché la fondamentale esperienza con il Trio Azimuth (al fianco di John Taylor e Kenny Wheeler, dalla fine anni '70), la Winstone ha elaborato una cifra stilistica tutta personale fatta di accenti leggiadri, di vocalità cristalline, di accuratezza timbrica, ritagliandosi un posto d'onore all'interno delle atmosfere eteree ed oniriche che caratterizzano i dischi degli artisti legati all'etichetta tedesca ECM. Ed ECM, oltre ad altri tra cui parecchie incisioni con Azimuth, è anche l'album a suo nome "Somewhere Called Home" ('87), che include brani di compositori come Egberto Gismonti, Ralph Towner, Kenny Wheeler e Bill Evans i cui testi sono a firma della stessa Winstone. Nel '94 si è esibita al London Jazz Festival insieme a Steve Swallow, con una suite di brani del compositore e liriche originali proprie dal titolo "The Ladies". La sua voce è diventata elemento indispensabile negli ensemble strumentali di Kenny Wheeler. Il suo ultimo lavoro "Well Kept Secret" è stato realizzato nel '95 per la Hot House, con il leggendario pianista Jimmy Rowles, il bassista George Mraz ed il batterista Joe La Barbera.