Gli Obey The Brave sono una band canadese di recente formazione, nascono in fatti nel 2011, ed hanno all’attivo un Ep ed un full length usciti nel 2012, si presentano oggi con “Salvation”, secondo album e successore del fortunato esordio “Young Blood”. La proposta del quintetto non è certamente delle più originali: partendo da una base Hardcore, che ricorda Sick Of It All e Madball, passano per ritmiche telluriche care agli Hatebreed, fino ad inserire parentesi melodiche di buona fattura e mai sdolcinate. Le dodici tracce che compongono la tracklist appaiono abbastanza ripetitive nella struttura, ma non per questo risultano eccessivamente noiose, merito sicuramente dell’elevata dose di adrenalina che viene iniettata dalle chitarre di John Campbell e Greg Wood. Sin dalle prime note dell’opener “Short Fuse” (guarda qui il video), gli Obey The Brave iniziano a colpire duro l’ascoltatore con riff granitici a mo’ di martellate incessanti e cadenzate, la voce del singer Alex Erian, ex-Despised Icon, appare decisamente simile al più blasonato Jamey Jasta degli Hatebreed, stesso dicasi per la successiva “Raise Your Voice” (guarda qui il video), analoga alla precedente nel riff iniziale, ma con aperture melodiche interessanti. Bisogna attendere “Next Level” per intravedere la personalità della band venire fuori, pur restando sempre ben ancorati ai canoni stilistici seguiti fino a quel momento, la presenza dei già citati Hatebreed è ingombrante; meglio la seguente “Back In The Day”, la cui spina dorsale è costituita da un ritmica sostenuta, ma melodica, che incita l’ascoltatore a seguire le linee vocali del cantante. Tra le altre è da citare “Full Circle” (guarda qui il video), sebbene nelle prime battute ricordi sin troppo da vicino Jasta & Co., è comunque uno degli episodi meglio riusciti, grazie anche ad un ritornello orecchiabile sottolineato da un coro, non certo di chiesa, ma comunque apprezzabile. http://www.obeythebrave.com/ https://www.facebook.com/obeythebrave