OKAY OKAY è l'opera di Marty Anderson (Fremont, California), un giovane musicista dal talento unico e incredbile, e cui l'approccio, nella composizione musicale, si lega a un percorso caleidoscopico attraverso un pedale di distorsione. Le ultime produzioni di Marty per delle piccole etichette come Frenetic Records, Temporary Residence e 54-40 Or Fight, gli hanno fatto guadagnare un circolo ristretto, ma fedele, di accompagnatori. Dopo due album come cantante del gruppo Dilute, altri due in collaborazione con Kenseth Thibideau (Pinback, Rumah Sakhit)-con lo pseudonimo di Howard Hello- e numerose registrazioni da solista -sotto il nome di Jacques Kopstein-. Marty ha creato il personaggio di OKAY, dedito a inserire le sue inclinazioni più sperimentali in canzoni pop. Marty soffre di un disturbo cronico dello stomaco,una rara forma di malattia che lascia i suoi medici perplessi e lo obbliga a restare chiuso in casa, attaccato ad una flebo quasi tutti i giorni. La sua malattia (una forma rara della malattia di Crohn) all'inzio era più o meno sotto controllo, ma durante quello che sarebbe poi diventato l'ultimo tour dei Dilute, alla fine del 2001, le cose sone peggiorate. Costretto a restare nel suo appartamento di Oakland, è obbligato a lasciare la sua casa/studio e a tornare nella casa dei suoi genitori a Fremont, Marty ha cominciato a lavorare al suo nuovo progetto solo nel 2002. Indipendentemente dai testi e dalle tematiche del disco, la musica che si sviluppa da queste idee è dolce e piena d’armonia. Chitarre, tastiere e batteria si sovrappongono e si mescolano come una tappezzeria composta di ribollii, di fruscii,di mormorii, di sospiri e di ticchettii.Dolci accordi entrano in collisione per poi trastullarsi rumorosamente in un incontro improbabile. Le melodie ed i ritmi corrono dietro i testi, rompendo il tempo nella composizione al fine di illustrare le liriche.Una sontuosa pittura sonora eseguita a partire da una tavolozza del caos. E una composizione in tre dimensioni, o meglio, un suono in quattro dimensioni. E sopra certamente c'è la voce di Marty. Se non avete sentito questa voce prima d'ora non la dimenticherete mai. La voce di Marty è molto insolita, il suo calore, la sua profondità, la sua punta di malinconia un pò desueta e la sua dolce umanità la rendono veramente differente dai soliti timbri vocali. Fa pensare ad un essere muto, in cui il cuore è obbligato a svilupparsi nelle laringi per esprimersi.Somiglia ad una corrispondenza molto intima, scritta su delle antiche pergamene, e lette ad alta voce dalla pergamena stessa.La voce e la musica di Okay sfidano ogni paragone,schivando qualsiasi riferimento a qualsiasi altro cantante o gruppo; scegliete a caso tre gruppi o cantanti e sarete ancora lontani dal conto. Il gruppo che accompagnerà Marty dal vivo nei prossimi mesi sarà composto, secondo la disponibilità di ciascuno, da membri di Deerhoof, Pinback, Lazarus e Tarantel, così come dal suo vecchio compagno nei Dilute e dall'ingegnere del suono, Jay Pellicci. www.myspace.com/okaytheband