ED RUSH & OPTICAL The Creeps Due anni fa "Wormhole" aveva definitivamente sancito la predominanza del tech step come filone imperante del drum'n'bass. Un suono duro, velocissimo, cupo e ipercinetico che preannunciava il ritorno all'underground di gran parte della scena. Oggi è cambiato moltissimo, i soliti noti danno il d'n'b ormai mortos quando invece si è mutato e rigenerato, e Ed Rush&Optical tornano con un nuovo album. Il formato è quello tanto amato dalla comunità a sincopi: doppio CD con il secondo mixato. La copertina opta per un immaginario sci-fi anni '60, mentre il suono è scientifico come il nostro tempo richiede. Ritmi veloci e sincopi ultracompresse, borbotti di basso da far tremare i muri di casa, BPM, ad orecchio, sopra 150. Su tutto svettano i suoni, quello che scorre tra basso e batteria. Spesso molto centrati, come nella title track, creano accumuli di tensioni e crescendo che anticipano il ritmo. Sono forse il punto migliore dell'album, insieme a tracce come Greed: voce digitalizzata in loop ed eco, sci-effects, ripartenze con cambi di tono. Flighpath e Fastlane, possono contare sul supporto di Matrix. I tre insieme colpiscono durissimo: sovrapposizioni, un idea maggiormente funk, digitale come non mai, modulazioni di basso. Su Fastlane, come in Resurrection, c'è anche Rymetime che rappa in stile old school. Certo, in questo stile Ed Rush e Optical non hanno praticamente concorrenza, sono bravi, capaci, anche con inventiva, ma a tratti talmente chirurgici da metterci un attimo a diventare asettici. Da meditare sul fatto che, in molti passaggi, il CD-mix suona più coinvolgente.