Argo, nuovo lavoro della cantautrice pugliese Orelle, nasce dalla necessità ben precisa di fotografare e mettere nero su bianco un percorso durato più di un anno e mezzo, fatto di chilometri macinati e di live vissuti.
Da qui la scelta di registrare il disco in presa diretta, con un trio jazz, per ricreare quel suono a tratti aleatorio e sospeso, a tratti più sporco e saturato, con poche sovraincisioni, che rimanda alle sonorità delle produzioni anni ´70, soprattutto nell´approccio.
Questo disco è come una fotografia scattata con una macchina analogica, quelle che apprezzi di più se sono un po’ sgranate, concepito e registrato da Orelle in compagnia di talentuosi compagni di viaggio. Le ispirazioni nella scrittura sono plurime e anche molto diverse tra loro e proprio per questo non sono stati posti vincoli di genere nel risultato finale, un riuscito connubio tra il mondo più Indie e quello Jazz.
Orelle è Elisabetta Pasquale che ha cantato e suonato contrabbasso e chitarre, Domenico Cartago il pianoforte e le tastiere, Luca Abbattista batteria e percussioni. Hanno portato la loro esperienza Stefano Amato (Brunori Sas) insieme ad Emanuele Braca (Velvet Score) ai violoncelli, Fabrizio Bosso alla tromba e Dimartino che è la voce di Fili d´oro. Lorenzo Buzzigoli ha curato la produzione e la registrazione.
La dicotomia d´intenti dell’album non è stata una ricerca o un costrutto, ma una semplice espressione di quello che ora è la vita di Orelle: cantautrice da un lato e studentessa di contrabbasso, nonché esploratrice del mondo Jazz dall´altro. Ponte ideale e fonte di felicità e di soddisfazione per l’artista.
In Argo, il movimento e la dinamica tipiche della live session rimandano ad una sorta di fluidità, galleggiando tra aria e acqua, elementi a cui sembra ispirarsi Orelle col suo timbro vocale, ma che sono stati fonte di ispirazione anche per la grafica di questo nuovo lavoro.
Questo approccio vocale, molto diverso rispetto al precedente EP di debutto Primulae Radix, è stato un cambiamento del tutto naturale, senza per forza essere un punto di non ritorno. È semplicemente adatto alla Orelle attuale, un po´come se l´album e il suo modo di interpretarlo fossero nati nello stesso momento.
Sin da subito la cantautrice pugliese ha immaginato questo disco come una figura femminile o semplicemente come più figure racchiuse in una: da qui la scelta del titolo Argo, che nel mito è sia un cane che con pazienza aspetta il ritorno del suo amore Ulisse, sia la nave che va a cercarselo l´amore. Attesa e ricerca nello stesso tempo, stato bipolare che ogni donna racchiude in sé non solo in amore, ma nella propria vita in genere.
Il disco si apre con Linea d´aria, ingenuo approccio ai cosiddetti tempi composti e prosegue con Alibi, una sorta di “stream of consciousness” di un momento quotidiano.
Un immaginario più scuro e concreto è invece quello di Keep Quiet, brano da cui è tratto il primo videoclip, nel quale Orelle descrive una realtà più lasciva e femmineo di liberazione ed espiazione di energie negative, come una sorta di climax orgasmico.
Arriva quindi la sospensione di Fili d´oro, un viaggio mentale nell´intimità di due persone che lasciano al tempo la responsabilità della fine della loro storia: la tromba di Fabrizio Bosso e la voce di Dimartino arricchiscono e completano questo stato di fluttuazione.
Itaca e Argo, in tutta la loro evoluzione, fungono da ponte tra due o più visioni musicali, differenti approcci alla cosiddetta intelligenza emotiva, centro focale dei testi di questo lavoro.
L´ascoltatore è accompagnato in un mondo più intimo ne La stanza da tè ed in Fossile , brano scritto per la madre, ma anche in scenari più decisi e frizzanti come nel caso di Natura Morta, in cui l’artista descrive una personale visione di bellezza composta in gran parte da imprecisioni che in Natura sono caratteristiche dominanti, o in Polo Nord con il fantasma di una chitarra acida e crunchata.
Roma bianca è il pezzo più semplice e datato del disco ma anche quello che, proprio per questo, ha rappresentato la scintilla per la carriera di Orelle.
L’album si chiude con Mosaico, volutamente staccata dal resto dell´album. È un canto terapeutico suonato chitarra e voce da Orelle di prima mattina, poggiata al letto della sua stanza.
Come un rituale che l’artista esegue ad intervalli regolari, Orelle immagina di cantarla all´orecchio di Gabriella, violinista sua amica scomparsa prematuramente nel 2014, alla quale è dedicato questo brano e non solo, dolore e speranza uniti in un omaggio dovuto e molto sentito.
L’album è stato prodotto, registrato e mixato da Lorenzo Buzzigoli tra marzo e settembre del 2016 presso il Folsom Prison Studio di Prato. Alcune voci sono state registrate da Alessandro Grasso presso il Four Walls Studio di Giovinazzo.
L’artista è riuscita a dare una direzione precisa all’intero album, ricercando insieme al fonico un tipo di sonorità ben precisa, calda ma decisa sin dai primi momenti e votata a mantenere il più possibile l’attitudine live dei musicisti. Proprio per questo scopo il trio originale (batteria, piano e contrabbasso) è sempre stato registrato in ensemble.
Argo esce per Black Candy Records con distribuzione Audioglobe ed è disponibile in formato fisico e digitale in tutti gli store.
Le edizioni sono Warner Chappell Italia.