Una delle formazioni più calienti emerse in questa stanca estate sembra proprio essere quella dei brasiliani Os Haxixins. Forti di una provenienza geografica "isolata" dalle mappe "della scena" e puramente ispirati a quello che è il suono garage-psichedelico classico, gli Os Haxixins potrebbero essere una delle formazioni più chiacchierate per questa stagione fredda ormai alle porte. Quartetto formatosi nella periferia di San Paolo, con un nome che riporta alla mente il club degli Hachichin (intellettuali francesi come Baudelaire, Delacroix e Gautier dediti alla sperimentazione dell'hashish), gli Os Haxixins pestano pesanti sui loro fuzztone pedals, e completano un album che vedrà la luce su nero vinile via Groovie Records. Un mix di originali e di oscurissime covers ("Dirty Old Man" degli Electras e "In the Deep End", direttamente da "Turkish Delights") è il menù del disco, che mieterà vittime tra i fans del garage psichedelico più "infetto", generando al contempo l'interesse di nuovi adepti. www.myspace.com/oshaxixins