Sai riconoscere ciò che ti fa più paura? Questo è l’interrogativo del brano, che si mescola con la sua stessa affermazione in modo intimo e celato, in un continuo gioco di parole tra loop di drum machine e sintetizzatori analogici.
Più che rivolgersi a un qualcuno, Whatever you may fear è una specie di flusso di coscienza interiore che ricorda i momenti di paura.
Il lento crescendo del pezzo, che permette ai suoni di invadere lo spazio e disperdersi come una nube verso la fine, va di pari passo con il suo significato che non vuole una risoluzione, ma trova una risposta nel titolo del brano, ovvero “You may fear”: è normale provare paura.
Quella degli Overlogic è una musica eclettica, energica, dal sapore vintage, tra post-punk, elettronica e industrial music, ma con un occhio che guarda all’orizzonte della modernità.