Tabula rasa e via col vento, tra accelerazioni in doppia-cassa e modernismo al servizio della band. È un martedì qualunque e i 10 minuti che aprono il platter ci trasmettono elettricità e assistenza oltre-Mondo. Più voci, melodie famigliari e spunti nuovi. Siete curiosi di sapere come suona questo fuorviante ed elegante viaggio? Cangiante e dinamico, si veste e sveste di continuo, producendo arrembanti sciarade metalliche e sinuose parentesi semi-acustiche, parapendii di neo-progressive d'autore e rock duro, con poesia e riflessione. ITPLOD è un' amalgama che permette al combo di respirare, di cantare all'unisono e creare brillanti digressioni: brani compatti e drammatici si alternano a lunghe suite dal valore indiscusso. Il metal stratificato di On a Tuesday si contrappone al grigio-nero di Tongue of God, con la sua amarezza nordica e l'andamento rigido e mai invasivo, passando per i sentimenti serpeggianti di Meaningless (che richiama il passato recente), fino alle esplosioni quasi djent del singolo-apripista Reasons che, dopo svariati ascolti, ci appare sempre più convincente e maestoso. Sovrapposizioni vocali, i Queen che compaiono dal cassetto dei ricordi e i riff compressi che ci fanno sbattere la testa. Siamo finiti in piena epoca Scarsick (2007) e non ce ne siamo nemmeno accorti. Bravura? Citazionismo di sorta? No, solo magmatica perfezione e ondulati richiami ai tempi che furono. Piume delicate e sberle di pietra.
Per chi conosce , anche relativamente , il genio istrionico Daniel Gildenlöw sa che non può aspettarsi banalità e inutili ripetizioni. Il percorso artistico della band si rimette a nudo cercando di ripescare il quid metallico-compositivo che fu, costruendo una montagna mistica con dolcissimi cubetti Lego, tra visioni oniriche, sogni e drammi. Un fanta-libro per i palati più fini e per i bisognosi di affetto progressivo. ITPLOD è un biglietto gratis per PROGLANDIA, con i cinque imbonitori polistrumentisti a condurci attraverso le varie attrazioni disponibili. Per questo speciale ''viaggio in giornata'' abbiamo un pass unico, che ci permettere di visitarne ogni anfratto: non ci sono segreti qui, nemmeno nelle parole di Gildenlöw, che -in solitaria- ricorda le brutte esperienze e il ricovero durato mesi. Il 2014 ci appare confuso e frastornante, eppure così vivido e sincero: