Fra l'eccellenza dei Baustelle e la graduale crescita degli Egokid, Diego Palazzo ha trovato lo spazio per dar vita a un personale progetto cantautorale, costruito in perfetta solitudine, eccezion fatta per la presenza di Giacomo Carlone (batterista proprio negli Egokid), il quale in veste di produttore ha curato tutti i suoni di questo esordio, che prende non a caso il tiolo di "Prima".
Al bando arrangiamenti lussuriosi e ritornelli di troppo facile presa, Palazzo (nessuna parentela con l'Umberto di Massimo Volume e Santo Niente) partorisce nove tracce di moderno cantautorato adagiate su tappeti elettronici orientati verso il synth-pop.
È un po' il percorso che sta accomunando tanti (più e meno) giovani songwriter di casa nostra (basti pensare a Cosmo), attratti dagli ottimi risultati ottenuti da molte grandi firme del circuito internazionale.
Ma Palazzo in più si gioca la carta di una maturità acquisita sul campo: non è un musicista di primo pelo, e questo si riflette su una scrittura non certo pensata per far colpo sui post-adolescenti.
Parlavamo di Baustelle, nei quali Diego da anni è presenza fissa sul palco e in studio (era nei credits di "Fantasma"), parlavamo di Egokid, dove è co-leader assieme a Piergiorgio Pardo, che qui firma l'unico pezzo in coabitazione: "Distante".
Da solo Diego volta pagina e, pur preservando (inconsapevolmente?) frangenti di Dna che trasudano baustellismo, punta sul gioco dei bassi pompati e su un flusso di parole che a volte si concentrano su poche frasi ripetute ("Non ho più paura") e altre volte servono per imbastire una storia da raccontare.