Fuori tempo massimo (Cosmica)
Arriva fuori tempo massimo il lavoro d’esordio di Emiliano Paterlini firmato con il solo cognome e pubblicato da Cosmica Edizioni. Siamo di fronte, in realtà, ad un lavoro maturo e completo per essere un esordio dato anche dalla lunga gavetta dell’artista già sul palco con diversi big della musica italiana: non a caso il disco è completo negli arrangiamenti tra il pop, il jazz ed il funky e soprattuto nei testi dove Paterlini esprime la propria poetica con precisione e spensieratezza.
Echi di musica anni Sessanta, sprazzi beatlesiani, un pizzico di swing: le contaminazioni sono molteplici ma quasi sempre si sfocia in un ritornello pop (vedi i singoli “Un mare d’amore” o “Il giorno del mio matrimonio” o ancora la più “leggera” “Ci vediamo”). La produzione artistica di Daniele Bengi Benati dei Ridillo si sente sopratutto per il mondo sonoro costruito sulle canzoni che donano una leggerezza vintage di sicuro effetto (provare “Vai vai - Piccolo mio”, altra gemma del disco). Tra qualche strumentale e vari “Discorsi da bar” (“tutti sono filosofi ormai, a me piace ascoltarli dal bar”) si arriva ad un finale affidato a “Ee Babantudea” ispirata a Chuco Valdes . Undici canzoni in tutto: dieci inediti e la cover di “Purple Rain” di Prince, molto coraggiosa, sicuramente piacevole ma che non aggiunge molto alla poetica di Paterlini che forse necessitava di un brano più ritmato per sostenere la scaletta di un disco molto interessante sotto diversi aspetti. Il comunicato stampa cita che il disco è stato realizzato con i fondi del bando Siae chiamato “S’illumina”: se tutte le produzioni tengono questo livello un plauso alla scelta dei progetti.