Punta dell'iceberg del movimento "lo-fi" statunitense, i Pavement hanno saputo fondere distorsioni e melodie, e conquistato un posto di spicco nella scena "indie" degli anni Novanta. I Pavement hanno indirizzato il loro suono verso orizzonti pop influenzando come i Pixies e poche altre band la scena musicale attuale. Non ci sono aneddoti scandalistici particolari da raccontare a proposito di Stephen Malkmus e soci, non occorre inventarsi scene o tendenze particolari per contestualizzare l'opera del gruppo. Tutto liscio come l'olio nella storia di un gruppo che non ha mai avuto un'immagine particolarmente forte né "trendy", ma che con la propria musica ha saputo dire alla propria generazione più di ogni altro. Nel suono, nell'attitudine e nella scrittura dei Pavement trovano sbocco quasi dieci anni di movimento del rock indie e college americano, che già aveva partorito negli anni '80 fenomeni come Sonic Youth, Pixies, Beat Happening o Sebadoh, ma che all'alba degli anni 90 era ancora in cerca di chi coagulasse i fermenti di certo pop/rock sghembo, rumoristico e "storto", aggiornandoli per un pubblico nuovo, sospeso tra la fine dell'onda lunga del post-hardcore, il grunge e l'ignoto. I Pavement sono stati tra le più note ed influenti band degli ultimi 20 anni, protagonisti con Nirvana, Soundgarden, Dinosaur Jr., Pixies, Sonic Youth e Pearl Jam della colonna sonora indie ed alternative rock degli anni '90. Il movimento lo-fi era esploso negli Stati Uniti nei primissimi anni 90 e i Pavement, alla testa di tale movimento propugnavano un approccio volutamente amatoriale alla musica rock. I suoni erano grezzi, e appunto a "bassa fedeltà", le liriche spesso surreali, le melodie tutto sommato abbastanza orecchiabili, ma era l'approccio a renderli diversi dagli altri gruppi pop mainstream. In esso confluivano decenni di garage rock, ma anche la lezione dei Pixies, degli Half Japanese, di Lou Reed e le distorsioni dei Dinosaur Jr.. Quello da cui i Pavement hanno sempre rifuggito erano le pose da rockstar, da rotocalco e da jet set. La loro in fondo è una storia poco appariscente e scevra dei fatti di cronaca a cui ci hanno abituato band quasi coeve come i Guns n' Roses o i Red Hot Chili Peppers. I Pavement si sono formati in California nel 1989 dall'incontro tra Stephen Malkmus e Scott "Spiral Stairs" Kannberg con il batterista Gary Young e successivamente anche con Mark Ibold al basso e Bob Nastanovich, che oltre a percussioni e tastiere suonava un po' di tutto. Una serie di EP per lo più autoprodotti, e diverse esibizioni live li catapultano immediatamente tra i gruppi indie-pop più amati dai ragazzi dei college americani. In particolare spopola un loro singolo 'Summer Babe' (1991) che verrà inserito un anno dopo nel loro primo album 'Slanted and Enchanted'. Con quest'album trainato da pezzi come 'Summer Babe' e 'Trigger Cut', e soprattutto col successivo 'Crooked Rain, Crooked Rain' (il loro capolavoro, comprendente gemme come 'Cut Your Hair', 'Range Life' e 'Gold Soundz') si consacrano definitivamente come uno dei gruppi più rilevanti e apprezzati degli anni 90. I dischi che seguono accrescono la fama e la popolarità della band. Da ricordare il successo di album come 'Wowee Zowee' (1995), e 'Brighten the Corners' (1996) dove erano presenti i popolari anthem 'Shady Lane' e 'Stereo'. Nel 1999 viene pubblicato 'Terror Twilight', canto del cigno dei Pavement fino ad oggi. Stephen Malkmus ha proseguito la sua carriera solista con i The Jicks, mentre Scott Kannberg ha formato i The Preston School of Industry. Una delle caratteristiche sonore peculiari della band deriva dall'utilizzo creativo delle accordature di chitarra, spesso inventate, anche attraverso l'utilizzo di corde uguali su posizioni diverse. Particolarità questa, mutuata da altri gruppi, come ad esempio i Sonic Youth, che conferisce una divertente squadratura e apparente fievole stonatura, a volte melliflua e armonica a volta fredda e acida alle loro sonorità. www.myspace.com/pavement