Nella sua rilettura del passato più glorioso del post punk e della new wave inglese, Peter Hook prende l'eredità di Ian Curtis e ripropone i brani ormai immortali dei primi due album dei Joy Division ("Unknown Pleasures" e "Closer"). Hook rimane energeticamente devoto alla musica, al rock and roll e ai vecchi tempi, anche con la sua nuova band. Il suo essere presente, il suo guardare oltre tutti i trent'anni di carriera da musicista, lo ha visto ridefinire il suo ruolo e ispirare innumerevoli giovani bassisti nel suonare i classici come “Love Will Tear Us Apart”, “Atmosphere”, “Ceremony”, “Blue Monday”, “Temptation”, “Faith”, “Bizarre Love Triangle”, “Crystal” e altri ancora. Ritratto in due importanti film “24 Hour Party People” e “Control”, a prescindere dall’influenza dei New Order, i Joy Division e la Factory Records continuano ad essere citati come fonte di ispirazione da molte band contemporanee, come The Killers, The Chemical Brothers e Hot Chip. Quando Peter Hook e i suoi colleghi alla Factory Records aprirono il locale The Hacienda nel 1982 e pubblicarono “Blue Monday” dei New Order nel 1983, sia il club che la direzione musicale della band trovarono ispirazione dai DJ, dai clubbers e dai promoter durante l’ascesa della musica dance anni ’80 e ’90, diventando giustamente i pionieri della club culture come la conosciamo noi oggi.