Brad Weber è produttore e batterista.
Batterista per Caribou con cui oramai ha
girato tutto il mondo negli ultimi 5 anni.
Poi è pure produttore delle proprie cose
sotto il nome di Pick A Piper con cui ha pubblicato due albumper etichette come City Slang e Tin Angel.
Con Pick a Piper propone un mix d dance contemporanea, new cumbia e afrobeat con divagazioni pop affini al sound inconfondibile dei Caribou. È proprio durante uno dei lunghi tour internazionali di questi ultimi che Weber ha scritto le canzoni del disco nuovo dei Piper, divenuto una sorta di diario di viaggio musicali. Il risultato ha le movenze particolari di un affresco dove un’euforia techno da rave si mischia con una pennellata di malinconia che sta sullo sfondo. Sight, il suo terzo album, continua nello stile di Distance 2017, che ha lasciato spazio a una manciata di esibizioni di ospiti ben schierate insieme ai principali collaboratori Angus Fraser e Dan Roberts. Il risultato è un'altra raccolta piacevole e pesante di elettronica organica, terra-terra piena di trame ampie e dinamiche ben ponderate, pensate per crescere su di te dopo più ascolti, e sebbene non tutte le tracce ti premino allo stesso modo, ci sono abbastanza momenti notevoli per cui vale la pena tornare Sight.
Il primo arriva in "Fragments", con Weber che trattiene la melodia principale fino al segno a metà strada, prima di lasciare che la sua discesa minimalista arrivi tra gli abbellimenti di flauto ossessionante di Rozalind MacPhail. È un brano misterioso e memorabile che sicuramente non è stato difficile scegliere come primo singolo dell'album. L'effervescente "Hope" è un altro punto di forza della collaborazione, con un'incredibile opera vocale spagnola del musicista Mabe Fratti di Città del Messico, e una linea di bassi gorgogliante che suona direttamente da una melodia trance edificante gloriosa e persa da tempo dall'inizio degli anni 2000. È l'unica pista da ballo corretta su Sight, quindi chi è alla ricerca di tagli più orientati al club dovrebbe adattare le proprie aspettative.
Coloro che lo fanno sono in alcuni momenti molto belli, a metà tempo. "Pavesa" presenta un'altra splendida voce e termina con un momento di synth e piano quasi simile a Vangelis; corde tristi si diffondono nel mix sul "Stumbled Upon", stile Portishead; e l'ambiente più vicino "Trust" presenta una straordinaria combinazione di sassofono e voce elaborata, affiancata ai suoi enormi lavaggi synth.