Il suono di “Orfeo l’ha fatto apposta” vive tra fraseggi narcolettici, improvvisi assalti sonici, oltre a reggersi tra ragionevole solennità e sprazzi di malinconia. Un po’ Slint, un po’ June of 44, a men che non si dedida di mettere in mezzo anche i Massimo Volume. Banalmente forse, ma inevitabili da evocare quando il Berselli ai aggrappa a recitativi come “Diluire” (forse affrontata con eccessiva enfasi) e la cupa “In diretta”. Il suo è un viaggio tra le oscurità e le debolezze umane, un esorcismo in chiaroscuro, a tratti con prevalenza di tinte fosche, ma non per questo privo di efficacia e di buone intuizioni. Che sarebbe bello vedere confermate dal vivo. E poi chi ha mai detto che la cupezza debba essere per forza sinonimo di tetraggine e ombrosità?. https://soundcloud.com/pietro-berselli https://www.facebook.com/pages/Pietro-Berselli/640303942754727