I Ponzio Pilates annunciano un nuovo album. S’intitola “Sukate” ed esce il per Brutture Moderne. Per la band più naïf della scena italiana è il primo full-length, e s’impone come uno dei lavori meno incasellabili dell’anno. Trascinato da brani come “Bagarre”, “Vongole”, “Figamalapena”, “Ciocobiscotto”, il nuovo album dei Ponzio Pilates danza nell’ebrezza di un baccanale senza perdere mai l’impulso ritmico primigenio.
“Sukate è nato per caso, o forse spontaneamente, di certo come necessità di riascoltarsi in un momento di cambiamento più o meno inconscio. Abbiamo deciso di prenderci il nostro tempo in un posto fuori dal mondo, alle Case del Vento, in una villa perduta nella Romagna bucolica. A differenza del nostro primo EP Abiduga, volutamente lo-fi totalmente realizzato in home recording, questo nuovo disco è stato registrato e mixato con l’aiuto fondamentale di Andrea Lepri e Marco Parollo: Andy (Andrea), in particolare, si è occupato del mixaggio e dell’editing e ha contribuito all’arrangiamento del brano Watashi; Marco, invece, si è occupato della registrazione, che è stata fatta principalmente in presa diretta dentro la vecchia mangiatoia per le vacche della villa.
Non c’è un genere in grado di definire tutto il disco Sukate; non c’è nemmeno una frase che può dare un’idea che sia condivisa in ogni brano. Ogni brano è indissolubilmente legato agli altri, ma ha totalmente un’identità e forse anche un “genere” diverso, se vogliamo parlare di generi.
Quello che abbiamo fatto è riprodurre le nostre improvvisazioni furiose e istiganti alla danza ferina, ancora, ancora, e ancora, fino a che non si sono plasmate in una forma più definita e concreta” (Ponzio Pilates).