QUARTETTO MAGRITTE Il tango spigoloso di Piazzolla incontra la tradizione colta del Novecento e i ritmi del jazz ed ecco i Magritte. Di impianto cameristico, la musica del quartetto bolognese si esalta nelle contraddizioni, con pennellate di colore grumoso e denso, come la pittura surrealista del pittore eponimo. I brani dei Magritte - tutti strumentali trovano un loro percorso inquieto tra leggerezza e tragicità, dissonanti asperità ed improvvise distensioni. Maurizio Minardi sfoggia un pianismo di grande finezza, memore delle lezioni di Evans e Jarrett, mentre il fisarmonicista Simone Zanchini sa imprimere allo strumento un suggello percussivo e selvaggio. Il concerto inizia e finisce con due omaggi: si apre con Besame Mucho in cui i Magritte giocano a nascondere il tema e si chiude col piazzolliano Libertango; in mezzo i brani di Tango-Jazz.