Tutto parte nel 2005 per opera di Francesco Pinamonti, direttore del Coro dell’Università di Ferrara fin dal 1998, il quale, durante l’organizzazione del tradizionale Concerto di Natale dell’ateneo, raccoglie una battuta del rettore Patrizio Bianchi (“…dopo tanti grandi brani del passato, dovreste pure dedicarvi ai grandi del presente…”) e la mette in pratica, decidendo di presentare per l’occasione un’idea innovativa e stimolante: cimentarsi con il repertorio dei Queen, una delle più grandi e più amate band della storia del rock. Compito certamente arduo, soprattutto per una formazione corale di 45 elementi, tutti o quasi studenti dell’ateneo ferrarese, fino ad allora prevalentemente dedita ad un repertorio classico e gospel, ma portato a termine grazie ad un grande lavoro di preparazione e l’aiuto di una band straordinaria. Riproporre brani della grande band inglese è uno dei grandi “crucci” di qualsiasi gruppo musicale: le armonie vocali e la complessità delle orchestrazioni che li hanno resi celebri sono, probabilmente, il punto qualitativamente più alto raggiunto dalla musica leggera post-Beatles. La storia dei Queen attraversa due decadi intere, dal 1972 al 1991, anno della dipartita terrena del leader del gruppo, il mai dimenticato Freddie Mercury, voce inconfondibile ed eccellente pianista. All’interno del repertorio della band si trovano veramente tutti i generi musicali possibili ed immaginabili, dal rock psichedelico dei primi tempi alle ballate acustiche, da grandi brani epici (We are the champions), opere rock (Bohemian Rhapsody e Innuendo) fino alla disco music e all’heavy metal, con influenze che vanno dal blues fino alla musica folk e classica. Questo per capire il grande lavoro alla base del progetto Queen and the Choir. Per realizzare questo spettacolo, il Coro dell’Università di Ferrara si avvale di una band a dir poco strepitosa, composta da Luca Longhini alla chitarra, Giorgio Santisi al basso, Renato Droghetti alle tastiere e Stefano Peretto alla batteria (ovvero gli ex-Taglia 42, già protagonisti a Sanremo ’97 con la famosa “Regolare”) e capitanata da Lorenzo Campani, straordinaria voce solista capace di regalare emozioni uniche e di reggere alla grande l’inevitabile confronto con quella leggendaria di Mercury. Il risultato di questo mix è uno show unico nel suo genere, energico e coinvolgente, in cui si alternano momenti di grande rock della migliore fattura (all’interno dei quali risalta non poco anche la notevole presenza scenica del Coro e del direttore Pinamonti) a momenti più intimi e di grande emozione, per un pubblico che, siamo certi, non potrà restarne deluso!