QUICKSPACE "Precious Mountain" Tocca di nuovo ai Quickspace, quintetto di folli talenti raccontare un'altra intrigante frazione di rock metropolitano. A distanza di un anno dall'LP raccolta "Supospot" e dal debutto omonimo edito nel 1996 i Quickspace riprendono i temi sviluppati in quei lavori per proiettarli su zone meno claustrofobiche e battute da inedite strategie melodiche. "Precious Mountain", dimostrazione efficace del grado di maturità raggiunto dai musicisti, gratifica le spinte in avanti, la voglia di osare, cancellando paventate ipotesi di caduta creativa in ambito UK. I Quickspace aderiscono ad un linguaggio musicale organicamente compiuto e rifinito, la loro musica si sviluppa densa di situazioni attraenti e vibra di magnetismo attaccando senza riserve la fantasia degli ascoltatori piu esigenti. Il sound fortemente ritmato, tutto giocato su tinte sgargianti e contrappuntato da chitarre in bella evidenza, espresso su calde tonalità produce sensazioni incalzanti ed imprevedibili. "Precious Mountain" è un lavoro intenso e carico di vibrazioni, stupendo per la sua freschezza e complessità, dove è presente una ricerca costante di accostamenti strumentali inediti ed innovativi. Le chitarre non fanno fatica ad intrecciare assoli intriganti come durante le fasi concitate di "Hadid", "Cocalola" e "Happy Song n. 2". Altrove tra le etno-atmosfere spiazzanti di "The Mountain Walts", il romanticismo avvolgente e struggente di "Goodbye Precious Mountain" e l'incalzante propulsione ritmica che vivacizza "Walk Me Home", si respira aria di audacia spinta e sommo vigore compositivo/interpretativo. Ma la formula sonora Quickspace si nutre anche di psichedelia moderna ed in "The Minors", "Melo" e "Mouse" mostra qualità ipnotiche insospettabili. Qui le trame strumentali offrono naturalmente emozioni spettacolari e caldi colori chitarristici. Ed allora un fluire mantrico di note dal raro sapore evocativo si impossessa di noi e "Precious Mountain" diventa un'opera a tratti persino abbagliante nella sua totale bellezza. Forse ho osato troppo?