I Radian si dividono equamente i compiti, fra chitarra, basso e batteria, come in una tradizionale band, muovendosi però su scansioni digitali dense, elaborate grazie anche a computer e synth, dei quali si fa un uso fluente ma mai invasivo. Negli anni l'amalgama tra le percussioni di Martin Brandlmayr, le trame della chitarra e dei synth di Martin Siewert e il basso di John Norman sono andate sempre più rafforzandosi, costruendo su scheletri di dub plastificato degli scenari in cui si dipanano ronzii, lacerazioni, accenni melodici, piccoli miraggi armonici, con la batteria che spezza rami secchi e accende fruscii. Impressionante padronanza delle tecniche di digital sound processing per oltrepassare i confini del suono strumentale e linee di basso semplici, un suono profondo nel quale l'elettronica si combina con strumenti analogici. Il sound dei Radian si colloca quindi tra post-rock, avant-jazz ed elettronica di ricerca. Un respiro continuo, ambientale, atmosfere dilatate, profonde e sinuose, tra fonti sonore che si sovrappongono e si incrociano su trame percussive in uno straniante ambiente urbano. La proposta di Radian è sempre più matura ed originale; la loro pratica di campionare e trattare il suono degli strumenti tradizionali e di utilizzarlo dal vivo insieme agli strumenti garantisce una trama timbrica a maglia fitte, originale e distintiva. “Cerchiamo sempre di creare una situazione in cui il suono possa essere puro, senza storia e riferimenti precisi. Puro colore, pura densità, profondità” dicono gli austriaci della loro musica. LINE UP Martin Siewert: chitarra, elettronica John Norman: basso Martin Brandlmayr: batteria, vibrafono www.radian.at