Raffaele Costantino: Giovanni è un musicista importante secondo me, perché ha diverse caratteristiche che ne fanno un artista sul quale investire: è giovane, ispirato, un po’ fuori di testa.
Nonostante la giovane età ha una lunga esperienza a fianco di mostri sacri del jazz sia sul palco che nella vita. Ma soprattutto è molto curioso, ama la techno, l’elettronica, gli piace andare a ballare e sperimentare molto.
Ecco come, anzi, perché è avvenuto l’incontro. Era inevitabile.
Una sera stavo mettendo i dischi in un club a Foligno (il Serendipity) e sotto al palco Giovanni ballava molto divertito. Non ci conoscevamo ancora personalmente ma io lo stimavo molto e lui chiaramente mi conosceva per il mio lavoro nella musica elettronica. Da quel momento abbiamo iniziato a scriverci, scambiare opinioni e prendere confidenza uno con l’altro, senza spingere troppo. Poi abbiamo iniziato a darci appuntamento al mio studio a Roma (Snob Studio) ed abbiamo iniziato a suonare insieme. Alcune volte improvvisando e registrando le nostre session per poi editarle, altre con un vero e proprio lavoro da producer, cioè scegliendo insieme i suoni, le melodie, le armonie. Chiaramente tutto questo è molto facile da fare con uno come lui. Giovanni riesce a suonare perfettamente quello che hai io ho in mente. Abbiamo gusti e visioni molto simili su molte cose. Tranne che sul calcio…