Rainbow Charsers, quartetto acustico nato dalla fertile mente di Ashley Hutchings, instancabile agitatore nel mondo del Folk britannico e talent scout dagli anni in cui – fuoriuscito dai Fairport Convention, storica band di cui faceva fin dagli inizi – fondò Steeleye Span prima e Albion Band poi, giungono velocemente al loro terzo album, secondo in studio, con una raccolta di canzoni che evidenzia il tono cantautorale dell’unità. Dopo un disco d’esordio che li distaccava decisamente da buona parte del resto, con “ Fortune never sleeps” Rainbow Chasers mettono in luce le qualità compositrici di Jo Hamilton, prima voce del gruppo e cantautrice di matrice americana con una marcia in più rispetto alla scrittura degli altri. Jo e Ruth Angell sono l’anima e l’asso nella manica di Rainbow Chasers senza nulla togliere a Hutchings e a Mark Hutchinson, il primo aggregatore di energie, autore di testi sempre misurati, il secondo, dal tono vocale che ricorda in modo garbato il primo Peter Gabriel, ancora però poco riconoscibile come autore ma capace di interpretare con convinzione “Billy” un successo inglese anni ottanta di Nik Kershaw senza farlo suonare fuori contesto. Rainbow Chasers sono comunque molto più interessanti quando sperimentano materiale originale, specialmente quello di Jo Hamilton e Ruth Angell; quest’ultima - appena ventiquattrenne - ha un potenziale tutto da scoprire ( tecnicamente è una ottima violinista cresciuta alla scuola di Joe Broughton, già con Hutchings nella Albion band) e bravo è stato Ashley a farle posto nella sua nuova band. Il quartetto, rigorosamente acustico ricordiamolo!, capace di creare interessanti contrappunti a quattro voci, convince moltissimo quando è la Hamilton a guidare il gioco come nella delicata “Think of me “ o nella conclusiva “Fortune never sleeps “ e gli altri paiono essere coscienti che Jo è un talento da non sprecare e da far camminare una spanna avanti agli altri. Attendendo il suo prossimo album solista. www.myspace.com/rainbowchasersmusic