Javna Traja E' piu' che una semplice prima Nazionale questo Concerto degli "Javna Traja", ovvero l'ultima formazione capeggiata dal singolarissimo Marko Brecelj, visto che costui, in piu' di ventanni di attivita', non ha mai varcato i confini della ex-Jugoslavia. Sconosciuti alla quasi totalita del pubblico europeo, abbiamo avuto la fortuna di sentirli tramite un amico (il solito Guigou). La cassetta degli "Javna Dvaja" (il duo di Brecelj) ci colpi' per la freschezza e l'originalita' delle canzoni. Un sax e una chitarra sostenevano un canto diretto e molto spontaneo, liberato, che pareva non avere parentele. Musica semplice, robusta e coraggiosa con al suo interno memorie popolari e invenzioni, originale pur senza pretese di stravaganza. Per tutti questi motivi desideravamo saperne di piu' cosi siamo andati in Slovenia ed ecco cosa abbiamo saputo. "Figlio" unico di madre Bosniaca Cristiano-Ortodossa e di padre sloveno meridionale Marko Brecelj cresce nell'atmosfera "sott'austriaca industriale" di Maribor. A 15 anni conclude la brillante carrierea di recitatore di poesia sociale e partigiana alle manifestazioni commemorative scolatiche e costituisce un quartetto di spirituals neri dal nome "The white negroes". Studente fallito di fisica-matematica diviene famoso in Jugoslavia nel 1974, prima con le sue rock-chançon racchiude nell'album "Coctail" e poi come frontman e autore del gruppo "Buldozer" (1975-1979). Nel 1980 esce infatti di scena per starsene al "margine ", proponendosi da solo, in duo e in trio, con un'intensa attivita' fino al 1990. Da allora si dedica in gran parte all'organizzazione di concerti a Capodistria al "MKC" per promuovere quello che c'e' di nuovo e di giovane nel rock. Con il dedito bassista Ales Jost suona inintetrrottamente dal 1986 e dall'86 all'89 con il sassofonista Primoz Schmidt, virtuoso quasi spastico che incontra saltuariamente per qualche concerto qua e là. Negli ultimi due anni il programma concertistico e decisamente sostenuto dall'ottimo batterista Uros Srpcic. Il trio (poi quartetto ed ora quintetto n.d.r.) autodidatta presenta il progetto "Moje Krave Molznice". ("Le mie mucche da mungere") che certamente non vi ricordera' nulla di che abbiate gia' sentito. I sottotitoli in italianovi permetteranno di capire i testi in sloveno, serbo e croato. I brani sono del periodo che va dal '73 all'87, l'autore li interpreta con lo stesso gusto di allora e afferma che la loro scadenza non e' prossima, seppur non contengano conservanti".