Pilota di jet e acclamato musicista (dischi e concerti con Joe Zawinul, Jaco Pastorius, Herbie Hancock e altri outsider del firmamento jazz) il chitarrista e compositore americano Randy Bernsen è in tour in Italia per presentare al pubblico la sua idea di Floridasound: luminosa sintesi di un jazz che sposa l'acustico con l'elettrico, Miami con i Caraibi, una birra ghiacciata con la festa che sta per cominciare. Domani sera al Teatro Comunale di Predappio (FC), poi Fusignano (RA), Conegliano (TV), Bellaria Igea Marina (RN), Moie (AN), Faenza (RA). La sua musica è un decollo perfetto, morbido, sulle ali del jet executive che il businessman di turno affitta da Miami per volare a Nassau. L'autore del decollo è Randy Bernsen, classe 1954, di Fort Lauderdale, sud della Florida. Una città che sembra Rimini su scala atlantica, con chilometri di spiaggia e palme rigogliose al posto degli ombrelloni. Ma il lavoro di Randy come private jet pilot passa in secondo piano quando lo immagini duettare con Wayne Shorter, accompagnare alla chitarra Toots Thielemans, o in giro per il mondo con un mito che porta il nome di Joe Zawinul, genio e stregone delle tastiere, nonché fondatore dei Weather Report. E ancora Othello Molineaux, Michael Brecker, Herbie Hancock, Robert Thomas Jr., Alex Darqui, Peter Erskine, Steve Gadd, Marcus Miller e altre leggende del jazz, che hanno voluto Randy Bernsen accanto loro per quel tocco austero ma scintillante, comunicativo e personalissimo, che ha già incantato le platee di tutto il mondo. Tanti compagni di un viaggio iniziato negli anni '70 con i Blood, Sweat & Tears cose sfociato nei primi dischi degli anni '80; sempre col serbatoio pieno di talento e una passione irrefrenabile per il jazz più arioso e solare, come solo la Florida del trombettista Ira Sullivan (mostro sacro del bop, anche lui di quelle parti) può ispirare. Ora, dopo sette dischi e migliaia di concerti ai quattro angoli della terra, chiusa in uno scrigno l'indimenticabile esperienza con la Jaco Pastorius Big Band (concerti a New York, Los Angeles, Tokyo e in tutta Europa dedicati della leggendaria figura del bassista) Randy torna in Italia, di nuovo da protagonista, per presentare il suo ultimo progetto musicale, che la prossima estate diventerà un Cd. Un'avventura che si snoderà in 6 date, in partenza domani (venerdì 13 maggio) al Teatro Comunale di Predappio (ore 21,30. Info 339 2990797) fortemente caldeggiata e caparbiamente gestita dall'amico e musicista forlivese Massimo Selvi che scommette molto sul Floridasound, tanto da battezzare così anche il sogno di un'agenzia di booking and management tutta sua, al warm up con questo tour (pur avendo già portato in Italia il virtuoso dello steel drum Peter Bernard e il prodigioso batterista figlio d'arte Julius Pastorius). Sul palco assieme a Randy e la sua inseparabile Fender, due stelle del jazz nostrano come il pianista bolognese Emiliano Pintori, all'organo Hammond, e il romano Massimo Manzi alla batteria: “Una formazione combo capace di esaltare lo spirito libero e aperto alla novità del Floridasound -dice Randy- assieme al suo messaggio musicale che interseca Trinidad, la Jamaica e alcune sonorità dei Caraibi. Influenze che da sempre interessano il Sunshine State, e che ne fanno un posto unico, che ha legami con Cuba quanto con gli Stati Uniti, e che tanto di caratteristico ha dunque da raccontare ed esprimere. Di questo mi convinse Pat Metheny -conclude Randy- quando avevo intenzione di trasferirmi a New York per respirare sonorità più codificate e riconosciute del jazz. Why? Disse lui: avete lì un tipo di musica che aspetta solo di essere plasmata in un genere e regalata al mondo”. Era nato il Floridasound! www.randybernsen.com