REMY SHAND The way I feel E ragazzo sembra quasi chiedere la benedizione dalle figure più ispirate della musica nera del passato. Una volta ottenuta spicca il volo. Remy Shand, 24enne dinoccolato canadese, riempie questo suo primo lavoro di citazioni tanto sentimentali quanto tremendamente efficaci. Prende le melodie a cielo aperto che furono di Marvin Gaye, la voce in falsetto e i ricami alla chitarra di Curtis Mayfield, sprigiona sensualità come il Prince dei giorni più belli e passa da uno strumento all'altro proprio come lo Stevie Wonder appena maggiorenne di Music of my Mind. Per fortuna, in The way I feel c'é sempre un momento in cui decide di fare di testa sua, di giocare a modo suo, di cogliere l'attimo. E' proprio questo che fa la differenza e che ci permette di riconoscere il suo talento. Sono le prime battute, con quelle voci che sembrano rincorrersi, della canzone che dà il titolo all'album. Sono la progressione funk di The second one, il blues che diventa quasi gospel di The color of day e la melodia che seduce all'istante di Take a message. La sequenza finale, quella con Liberate, Looking back on vanity e la bellissima The mind's eye, si muove leggera, quasi sospesa, in un gioco di sfumature illuminato dalle chitarre, dalle tastiere, dalle percussioni e soprattutto dalle interpretazioni perfette di Shand. The way I feel annuncia una nuova primavera per la vecchia e gloriosa Motown.