MARTIN TÉTREAULT/RENÉ LUSSIER Dur Noyau Dur (Ambiances Magnétiques) In un certo senso un “discepolo” di Marclay si può considerare il canadese Martin Tétreault, che, operante nelle arti visive, iniziò in privato a fare esperimenti con i dischi nell’84, ma che solo nell’89, ha dichiarato, partecipando a un concerto con Marclay, si è reso conto che c’erano già “meta”-musicisti significativi in questo campo. Nei primi anni 90, nei quali suonava in particolare con il trio Bruire (con Michel Coté e Robert Lepage), Tétreault pareva per la verità soltanto un Marclay minore, con solo la differenza - come notava Fabrizio Gilardino in un suo reportage da Montreal nel ’90, su Musiche 9) di una maggiore giocosità (nell’utilizzo di dischi parlati come corsi di lingue, fiabe ecc.). Anche il suo disco in solo del ’97 (uscito l’anno scorso), La nuit où j’ai dit non (Lowlands), in cui improvvisava con dischi di musica elettronica anni 60 (Subotnick, Henry ecc.) non sembrava granchè ispirato; dove invece, per quanto ci riguarda, Tétrault ha cominciato per noi a rivelare una distinta personalità fu in occasione dell’edizione del festival Angelica sempre nel’97, in cui si esibì in duo con Diane Labrosse (al campionatore), suonando per quasi tutto il tempo non dei dischi ma i suoi due soli (antidiluviani) giradischi, adagiando la puntina direttamente sul metallo dei piatti senza tappetino o grattandola con la punta delle dita; più raramente, usando un disco preparato, o un palloncino legato al braccio del giradischi, strofinato sul disco. Anche questo duo con Lussier si caratterizza per suoni “parassitari” (colpi, sfregamenti, ronzii, eccetera), che, felicemente, spesso rendono ardua la distinzione con quelli prodotti dal chitarrista; ridotti al minimo sono gli estratti di dischi riconoscibili come tali (un paio di dischi metal, una tromba lacerata, alcune frequenze da radio), con una scherzosa eccezione in Luxure, in cui i ruoli si ribaltano del tutto e l’unica chitarra riconoscibile è su disco.