Una dimensione sonora a metà strada tra il soul di James Blake e l'R'nB di The Weeknd, tra la pomposità di un'opera Wagneriana e il minimalismo di Jamie XX: tutto questo è Neon Desert.
A tre anni di distanza dall'ultimo EP "Nebula", il disco si compone di nove canzoni tutte in inglese, unite e legate dal titolo immaginifico ed evocativo, dove l'artista propone variazioni timbriche tipiche di una dimensione più clubbing rispetto al folk del passato e prodotte mixando dei bit r'n'b a suoni distorti e flautati.
Alla permeante e viscerale profondità del suono si unisce quella dei testi, che parlano dei temi più vari in modo mai banale. Rapporti difficili e amori intensi, disagi contemporanei e battaglie sociali si permeano di synth distorti, di groove drammatici e della tanto improbabile quanto efficace unione di flauto traverso ed elettronica.
Il disco è stato anticipato dall'uscita del video di "Black horse", (www.youtube.com/watch?v=1baNqHCvRF0) realizzato completamente in CGI dallo studio Creative Nomads.
Musicista dalle mille sfaccettature, con la sua produzione Rhò ha da sempre trovato grande spazio nei contesti creativi più vari e internazionali: dalle collaborazioni con la Settimana della Moda di Milano alle produzioni cinematografiche nazionali (da "The Young Pope" a "Il padre d'Italia", dove nella colonna sonora è inserita anche la sua "Hold On") e internazionali, (il brano “As you hope” viene scelto da Ridley Scott per la campagna promozionale del film “Killing Kennedy”) arrivando alla collaborazione per lo sviluppo di The Hood, indumento dotato di dispositivo musicale elaborato a fine 2015 ad Atlanta insieme a un team di ricercatori del progetto Google Glass.
Rhò ha deciso che la cosa migliore da fare fosse continuare a nuotare nello spazio più esteso possibile, per non smettere mai di ricercare.
Ha così nutrito il suo crescente interesse verso sonorità più elettroniche, mettendo da parte la natura folk delle sue composizioni a favore di canzoni dalle sonorità più ombrose e profonde. Da una parte suoni oscuri e viscerali, trattati con sapienza da Jo Ferliga degli Aucan, dall'altra la voce calda e centrale e il suono del flauto, strumento che Rhò suona dal vivo nel suo nuovo e ampliato set. Dall'autoproduzione più pura e solitaria, il musicista infatti si è esteso: la collaborazione per ogni traccia con il batterista e co-produttore Stefano Milella, batterista dei Fabryka e Big Charlie, evidenzia la sua decisione di partire da una nuova idea di ritmo e di concentrarsi su un tipo di lavoro più corale.
In Neon Desert la voce ottiene un totale primo piano naturale, proprio in un periodo in cui solitamente passa attraverso tanti vocoder, dove abbondano effetti e armonizzazioni.
A sostenerla, in una sapiente alternanza, una strumentazione sia acustica (piano elettrico, chitarra acustica, flauto traverso e batteria) che elettronica (Ableton Live con tastiera StudioLogic VMK188 e MicroKorg).
Neon Desert è un album senza fretta, che tratteggia un'immagine più completa e definitiva del suo autore, quasi come se fosse il primo disco ma con tutta la consapevolezza frutto di anni di lavoro ed esperienze, che gli consentono di traghettare da una realtà emotiva a un'altra, di nascere nella notte e spostarsi nel giorno, di condensare le più svariate ispirazioni e sensazioni in un suono di maestosa ricchezza, decisa originalità e penetrante sensibilità.
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