Pubblicato nell’ottobre 2011 ed intitolato Bulgarian Nirvana Marasma, il debut album di questo stravagante gruppo è sorprendente. La splendida e orientaleggiante cover, curata dall’amico Andrea “Andy” Rubbio, fa intuire, se mai ce ne fosse ancora bisogno, l’inusualità della musica proposta dal gruppo reggiano. Nelle otto bizzarre tracce troverete un sapiente miscuglio di varie sonorità che passano da ritmiche etniche balcaniche allo ska, al punk, al rock, all’elettronica fino ad arrivare -non sto scherzando- a propinarci mefistofelici valzer viennesi (Intro e Odds And Ends) e addirittura un esplosivo elettrico quick step (Paul in the Manhole). Palesi i riferimenti ai System Of A Down, ma non mancano ammiccamenti agli statunitensi Mars Volta e Gogol Bordello e ai fiorentini Bandabardò. Siamo al cospetto di un crossover intelligente e ben congeniato che ha sia il crisma della stravaganza che quello di un irresistibile fascino: il platter lo ascolti e lo riascolti e non ti stanca davvero mai. Ottimo il lavoro della sezione ritmica, le chitarre del duo Borghi/Giovannetti sono graffianti a dovere e le tastiere di Pasquale Evarista creano un encomiabile lavoro di tessitura. Il vocalism di Francesco Giovanetti è piuttosto versatile, passando senza problemi dal cantato normale all’aggressivo, dalle urla ai sussurri. L’accostamento con il gruppo di Serj Tankian è evidente soprattutto nell’andamento scanzonato di Ko?Ok!, che risulta, a mio avviso, la composizione migliore del lotto, unitamente all’irresistibile ska di Kebab. Il ritmo è praticamente sempre ben sostenuto e non ci sono tagli melodici a stemperare l’atmosfera, tranne nella sezione conclusiva di To and Fro; anche sotto questo aspetto un plauso ai Rifkin’ Kazan, che intendono proporre la loro musica così com’è senza ammiccanti edulcorazioni. http://rifkinkazan.bandcamp.com/