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ROBERT CRAY

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Dalla pubblicazione dell’album “Strong Persuader” (1986), Robert Cray ha proseguito il suo percorso musicale con la registrazione di 15 album in studio che sono entrati nelle classifiche Billboard e ha composto o suonato con chiunque - da Eric Clapton a Stevie Ray Vaughan, da Bonnie Raitt a John Lee Hooker. Inserito recentemente nella Blues Hall of Fame all'età di 57 anni, è una delle più giovani leggende viventi ad aver ricevuto questo prestigioso privilegio. Con un'incredibile carriera alle spalle lunga tre decadi – tracciata dal suono caratteristico della sua chitarra -, Robert Cray è talmente impegnato ad avanzare in questo meraviglioso viaggio da pubblicare il suo 17esimo album in studio (uscito nell'aprile 2014) per poi imbarcarsi immediatamente in un altro tour mondiale. Cray ricorda ancora il primo amore che l'ha condotto dove è ora. “Mio padre era nell'esercito, quindi giravamo molto”, spiega. “Avevo molto tempo libero e la chitarra diventò la mia più grande amica. Inoltre, quando presi in mano per la prima volta una chitarra eravamo nel pieno boom dei Beatles ed è questo il motivo per cui ne comprai una. Questo è il motivo per cui molti bambini prendono la chitarra. Era tutto un 'Hey, ti insegno questo', 'Bene, lasciami mostrarti questo...', quindi fu così che nacque il mio interesse che, ad oggi, non mi ha ancora abbandonato.” Il 2014 ha celebrato il 40esimo anniversario dalla nascita della ROBERT CRAY BAND avvenuta nel 1974. Cray cita Jimi Hendrix, Buddy Guy e B.B. King come influenze chitarristiche formative, insieme a cantanti come Bobby ‘Blue’ Bland, ma il momento decisivo per l'aspirante bluesman fu quello in cui vide Albert Collins suonare al ballo scolastico. Fu questa performance di Collins che lo spinse a formare la ROBERT CRAY BAND nel 1974, gruppo formato da quattro membri e comprendeva, tra gli altri, Cray alla voce e chitarra e l'amico di vecchia data Richard Cousins al basso. Nel 1976, dopo due anni di tour e momenti da sogno, alla band fu proposto di diventare l'house band di Albert Collins; un'esperienza stellare a livello musicale, quasi una fantasia da ragazzini, che durò più di 18 mesi. Dopo l'esordio nel 1980 con Who’s Been Talkin’, la ROBERT CRAY BAND pubblicò tre album in rapidissima successione, e benché 'False Accusations' del 1985 spadroneggiò nelle classifiche e si fece notare all'interno dell'industria blues, fu l'album dell'anno successivo, 'Strong Persuader', a portarli al successo, raggiungendo il numero 13 nella classifica americana ovvero una cosa senza precedenti per una registrazione blues nell'era del sintetizzatore. “Suppongo che Strong Persuader riuscì semplicemente a catturare buon umore ed energia positiva,” riflette Cray. “Il pubblico chiedeva sempre più spesso alcune di quelle canzoni ai concerti. Ci dette un bello slancio. Credo fossero le canzoni ma fosse anche il periodo, perché la radio e MTV ci appoggiavano e avevamo anche molti video in circolazione.” Poi Cray raggiunse l'apice. Con brani come “Smoking Gun” scalò le classifiche dei singoli in tutto il mondo e si sparse la voce sui suoi incredibili show dal vivo; il suo nome iniziò ad essere accostato ai più grandi nomi del blues, e iniziò a collaborare regolarmente con molti di loro. Impegnò gli anni che seguirono partecipando come ospite all'album Journeyman di Eric Clapton, suonando live con Keith Richards, apparendo nello speciale TV su Tina Turner “Break Every Rule”, introducendo Howlin’ Wolf nella Rock ‘n’ Roll Hall of Fame dopo la sua morte, eseguendo gli assoli per John Lee Hooker. “Diventammo buoni amici,” dice Cray del suo eroe. “Lavoravamo con la stessa agenzia, quindi facevamo molti concerti insieme. Andai in Giappone con John Lee e vidi come i fan giapponesi lo assalirono. Fu fantastico. Uno spettacolo davvero straordinario.” Nel 2000 portò a casa un Grammy con l'album Take Your Shoes Offand, proseguendo con la realizzazione di due altri album che ricevettero la nomination ai Grammy - Twenty (2005) con la toccante canzone contro la guerra in Iraq e This Time (2009) con la preferita degli spiriti romantici “I can't fail”. L'anno seguente la ROBERT CRAY BAND pubblicò il live album Cookin’ In Mobile (2010) e ancora una volta partì per un tour mondiale che registrò il tutto esaurito. “Siamo stati molto fortunati” dice Cray, “negli ultimi anni la musica sta diventando sempre più digitale e gli artisti non stanno vendendo lo stesso numero di dischi di un tempo, abbiamo il privilegio di avere una grande e leale base di magnifici fan in tutto il mondo che permettono ad una band come la nostra di continuare a lavorare”. http://robertcray.com/ https://www.facebook.com/robertcraymusic https://twitter.com/RobertCrayBand

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