Saving Grace ha fatto il suo debutto all'inizio del 2019 con una serie di concerti a sorpresa in piccoli locali in Inghilterra, Galles e Irlanda e successivamente, un trio di date nel Regno Unito a sostegno della Fairport Convention. Le esibizioni intime hanno visto la band attingere ad un repertorio di "musica ispirata al paesaggio onirico delle marce gallesi", presentando brani che abbracciano diversi stili ed influenze appartenenti a Plant, in particolare la sua eterna passione per il folk britannico e americano, gli spiritual e il blues tradizionale, tra cui anche grandi classici di Doc Watson, Donovan, Moby Grape e Low, e molti altri.
La stessa atmosfera intima si riproporrà in teatro offrendo al pubblico l’esperienza unica di poter ascoltare dal vivo una leggenda come Robert Plant in un contesto così particolare. Un’occasione che nessun fan italiano vorrà perdersi.
Era il 1968 quando la rockstar britannica, originaria di West Bromwich e all’epoca ventenne, accettò la proposta del chitarrista Jimmy Page di entrare nella sua band, a cui serviva una voce che si adattasse al sound duro e ruvido di quel gruppo che aveva appena formato, i Led Zeppelin. Il resto è storia: con John Paul Jones (basso, tastiere) e John Bonham (batteria, percussioni), Plant fu il frontman di un gruppo mitico, che fino allo scioglimento del 1980 ha definito l’hard rock, attraverso album che hanno ispirato intere generazioni che vanno dagli AC/DC ai Nirvana e agli stessi Aerosmith e Pearl Jam, con circa trecento milioni di copie vendute. Ma a lasciare il segno nella storia è stata soprattutto la capacità di contaminarsi, fondendo le chitarre del rock con influenze psichedeliche, folk e blues.