ROBERT RICH "Sunyata" Originariamente uscito solo in cassetta nel 1982 e al solito introvabile da anni, "Sunyata" rappresenta lo stato nascente di Robert Rich, il punto di partenza di un percorso che nel tempo si è evoluto, allontanandosi anche di molto da questi primigenei passi, ma ritornandovi talvolta, riconoscendone in qualche modo l'importanza fondante. "Sunyata" dà anche l'avvio all'esperienza dei suoi famosi "sleep concerts"; intere notti di suoni e silenzi perlopiù all'Università di Standford, ma anche in altre università, all'insegna di profondi ascolti, in grado di modificare gli stati di coscienza e percettivi, sia del musicista che degli ascoltatori. Musica psicoattiva suggerì qualcuno da qualche parte. Come dargli torto in effetti? Ah! il potere ipnotico dei drones, caleidoscopi sonori dove l'attimo contiene l'infinito e viceversa. Per quattro, cinque anni Rich si è speso assiduamente in questo flusso interminabile di suoni, producendo solo cassette che ancora oggi (ormai quasi tutte ristampate per fortuna) sono tra le cose più belle che abbia mai fatto. "Trance" e "Drones" dell'83-84 sono lo zenith di quell'esperienza, che porterà di lì a poco al primo vero album su vinile, "Numena" del 1987. Ma è già un'altra storia che prende avvio. La title track della lunga cassetta di "Sunyata" è già stata ripubblicata dalla Extreme nel '94, nella ristampa in doppio cd di "Trance&Drones", così nella nuova edizione digitale della Hypnos appaiono solo le altre due: Dervish Dreamtime e gli oltre 43 minuti di Oak Spirit, il pezzo più "dissonante" e per certi versi difficile di Robert Rich, con i suoi primi intrecci tra elettronica e suoni naturali. Per i fan si tratta di una importante ristampa, ma sono convinto che anche i neofiti potranno avvicinarsi a questi suoni con estremo interesse.