Robert Turman, originario di San Diego, è uno dei segreti meglio nascosti della scena sperimentale statunitense. Nel '79 esordisce al fianco di Boyd Rice nel primissimo singolo a nome NON, per poi distaccarsene e proseguire una carriera solista sperduta tra autoproduzioni e tirature ultra limitate, dischi importanti e sconosciuti, a cui l'interesse in primis del suo fan numero uno Aaron Dilloway e le recenti ristampe per diverse label europee hanno reso giustizia, restituendo importanza al percorso di un artista originale e profondo. Dal minimalismo acusticamente sintetico di Flux dell'81 (ristampato su Spectrum Spools nel 2012), all'industrial minimal synth noise (!) del capolavoro Way Down e al dub cacofonico di Spirals of Everlasting Change entrambi dell'87, alle derive ambient inquiete dei dischi realizzati a cavallo tra gli '80 e i '90 (Chapter Eleven, Beyond Painting, Three Parts), fino alle odierne produzioni in collaborazione con lo stesso Dilloway, mantenendo intatta la stessa intesità pur approcciando mondi diversi, lontano dai trend del momento. Questo è il suo primo tour europeo in oltre 30 anni di carriera. http://robertturman.com/ || http://robertturman.bigcartel.com/