ROBIN RIMBAUD The Garden is Full of Metal (Sub Rosa/Materiali Sonori) Robin Rimbaud, alias Scanner, ha usato invece in The Garden is Full of Metal il campionatore come mezzo per un “ritratto sonoro” in memoria del filmmaker Derek Jarman, registrando suoni dai luoghi dove abitava — il rumore dei passi sulla spiaggia di ciottoli e il mare di fronte al cottage di Dungeness, o i rumori del traffico attorno alla sua casa di Londra — e usando frammenti della sua voce; questi suoni costituiscono la base di una serie di “polaroid sonore” che, volendo nelle intenzioni di Rimbaud catturare appunto come fotografie dele “epifanie”, degli istanti di vita, sono state costruite in maniera abbastanza semplice, e diversa dagli altri suoi dischi: le brevi frasi di Jarman si sentono distintamente (non immerse in interferenze come in altri dischi), e vengono talvolta ripetute e moltiplicate; su un rumore del mare quasi onnipresente (ma molto “sintetico”) si dipanano tappeti di tastiere, un simil-pianoforte o simil-archi fintissimi, in atmosfere malinconiche, confermate dalla parte su cd-rom, 7 minuti di video girati tra i ciottoli, rade piante e pezzi di metallo arrugginito (era l’area di una centrale nucleare poi in disuso) del “giardino” di Dungeness in cui Jarman ambientò uno dei suoi ultimi film, appunto The Garden.