Rodrigo Leao e Beth Gibbons «Alla base di tutto resta l'espressività dei suoni. Quello che da sempre caratterizza il mondo dell'arte è la sensibilità che traspira da ogni composizione…». Con il compositore portoghese Rodrigo Leão, virtuoso delle tastiere elettroniche e del piano acustico, la cultura della nostalgia si fa poesia. Sospesa ed evocativa. Proprio come in diversi passaggi di “Cinema”, il suo ultimo e più famoso album, al quale hanno partecipato, in qualità di invitati eccellenti, Ryuichi Sakamoto e Beth Gibbons: una colonna sonora immaginaria di una pellicola in bianco e nero d'altri tempi dove affiorano richiami a Nino Rota ed echi di fado, suggestioni da musical intimista e profumi di cabaret, melodie latine e sapori di Balcani. Best-seller in patria, “Cinema” ha premiato la costanza dell'ex fondatore dei Madredeus, da più di 20 anni sulle tracce di un suono contemporaneo misterioso e affascinante come se ne sentono pochi. Se vogliamo, un punto di incontro ideale tra influenze pop, folklore, musica classica e jazz, che lo avvicina, quantomeno per affinità, a Sakamoto, Michael Nyman e anche al “nostro” Ludovico Einaudi. Proprio quest'ultimo, di recente, ha “incrociato” a più riprese il suo pianoforte con la formazione da concerto “diretta” da Rodrigo Leão. Formazione che si avvale del talento della fisarmonicista Celina Da Piedade e di Viviena Toupikova (violino e violoncello) e che sarà arricchita in occasione dello show milanese dalla presenza straordinaria dell'inglese Beth Gibbons, la “Billie Holiday dell'era tecnologica”, voce inquieta, ammaliante e di chiara matrice blues dell'indimenticato duo trip-hop dei Portishead. www.rodrigoleao.pt www.bethgibbons.com