ROGER CHAPMAN & THE SHORTLIST Che Roger Chapman sia uno dei più grandi cantanti della scena rok pop inglese lo dicono, giustamente, diversi critici. E’ innegabile poi notare come la carriera di Chapman attraversi senza pause quasi quarant’anni, e che il cantante di Leicester sia tra i pochi ad avere superato generi ed etichette senza mai dovere cambiare il proprio stile, per una coerenza di cui gli va dato atto. Tra il 1967 e il 1973 Chapman è stato il frontleader e il cantante solista di una cult band come i Family, esempio di come si possa suonare un pop originale e ricercato, in cui le invenzioni vocali di Chapman - con il caratteristico vibrato - si univano alle sonorità di Charlie Whitney, la coppia che ha firmato molti successi della band. Scioltosi il gruppo, Chapman ha proseguito il sodalizio con il chitarrista formando gli Steetwalker, sfornando cinque dischi, per una avventura che si è chiusa nel 1977. E’ alla fine del decennio che Roger comincia la sua splendida avventura da solista: il disco “Chappo” (’79) è il primo frutto di una densa discografia che sarà poi ricca di successo e soddisfazioni. Ma la scena inglese, ormai regno del punk, sembra avere dimenticato un rocker di razza come Chapman, che allora si trasferisce in Germania, paese che lo accoglie come un beniamino e che contribuisce alla sua rinascita. “Live in Hamburg” e la rollingstoniana “Let’s spend the night together”, lanciata come singolo, pubblicati sia in Germania che in Inghilterra, ottengono un buon successo. E il concerto, trasmesso in tv nella serie “Rockpalast”, ottiene una notevole audience, gli procura nuovi fans e lo fa ritrovare agli appassionati dei Family. Chapman firma anche molti testi e musiche: è il suo battestimo come solista. Nel disco appare anche “Short list”, il brano che poi darà il nome alla sua band. Il riuscito mix tra pop, rock, venature blues e anche jazz, fanno di Chapman un personaggio di straordinario livello, la cui produzione discografica è sempre molto apprezzata nel vecchio continente. Negli ultimi anni poi, la rimasterizzazione in compact disc degli album dei Family e della sua prima produzione da solista, hanno fatto di Chapman un punto di riferimento della scena europea. Chapman ha accolto l’invito del festival pur con qualche titubanza: “Io non sono prettamente un cantante di blues”, ha detto, ma è stato rassicurato, perché lui il blues ce l’ha nell’anima. www.chappo.com